Ma quale Balotelli? Bacca è l’unico imprescindibile

Nel Milan che ha perso male contro il Genoa a molti, quasi tutti forse, sarà saltato all’occhio un’assenza nell’undici iniziale: Carlos Bacca era comodamente seduto in panchina ad osservare i suoi compagni giocare e perdere il match. La prima domanda che mi sono posto quando ho letto la formazione di partenza è stata: “Ma stiamo scherzando?”. Sicuramente, sia chiaro, non può fare scalpore la prima panchina dopo cinque gare da titolare, ma discorso diverso si potrebbe fare se il Diavolo dovesse affrontare le Coppe europee e Sinisa Mihajlovic fosse obbligato a ricorrere al turn over. In queste condizioni, però, sembra alquanto azzardato lasciare in panchina uno come il colombiano.

Le ultime due stagioni in grande spolvero, una Europa League vinta e conquistata a suon di reti realizzate, la nomina tra i candidati alla vittoria del prossimo Pallone d’Oro: nell’attuale rosa del Milan, Carlos Bacca è senza ombra di dubbio il calciatore più importante, più forte e decisivo. Decidere di fare turn over davanti e preferirgli Luiz Adriano e Balotelli, a mio parere, è puro masochismo. Le ragioni sono diverse. Il colombiano ha dimostrato di avere un feeling da predestinato con il gol, mostra una cattiveria in campo che è fuori dal comune, il suo feeling con Luiz Adriano è un potenziale naturale che Mihajlovic deve cercare di sfruttare, gli avversari sembrano rispettarlo e temerlo.

Si è parlato tanto, anche fin troppo come al solito, delle prestazioni di Balotelli, della sua ritrovata maturità e serenità, delle due prove soddisfacenti, ma i difetti tattici che continua a mostrare sembrano innegabili e fisiologici. Può un calciatore, seppur con mezzi tecnici straordinari, snobbato da tutti e che nell’ultimo anno ha all’attivo due gol totali con il Liverpool che lo aveva messo fuori rosa, essere preferito ad uno che nelle ultime due stagioni ha dimostrato di essere un professionista serio e ha segnato caterve di gol? Per chiunque la risposta sarebbe un secco “No”, ma al Milan sembra che non lo abbiano capito e il ritorno in prestito del “Figliol prodigo” né è la testimonianza.

Una cosa dovrebbe essere chiara e semplice da capire: il Milan non può fare a meno di Carlos Bacca, delle sua tecnica, della sua cattiveria agonistica, del suo senso del gol. Tutte armi che Balotelli non ha e non potrà mai avere. Come dovrebbe essere chiaro che quanto costruito in estate, una delle poche cose positive, con il feeling mostrato e rimostrato dalla coppia Carlos-Luiz, dovrebbe essere una base di partenza da cui ripartire. Ed invece l’arrivo di Balotelli e il doverlo schierare per forza in campo ha cambiato le carte in tavola, come non ha permesso ai due di cercarsi e trovarsi per buona parte del secondo tempo nel derby, nella gara di Udine ed in quella di Genova, Ma tanto da noi basta una punizione tirata sotto l’incrocio, qualche giochetto fine a se stesso fatto sulla fascia e un comportamento da professionista (che per il 99% dei calciatori dovrebbe essere la norma, la regola e non l’eccezione), per buttare fumo negli occhi e per farci dimenticare chi è il vero ed unico elemento imprescindibile del nostro attacco.

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