Italia vs. Resto del mondo

Piermaurizio Di Rienzo è giornalista professionista dal 2006 e coordinatore dei contenuti di SpazioMilan.it dal 2012. Dopo quasi un decennio di redazioni (Il Giornale, Leggo, Libero, Radio Lombardia e Sole24Ore), si è occupato per oltre due anni della comunicazione di alcune tra le più importanti manifestazioni fieristiche europee per poi intraprendere la strada di Food&Beverage Manager e CEO di una società del settore moda a Milano. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” ogni domenica su Radio Reporter. E’ direttore editoriale della free press pomeridiana Mi-Tomorrow.

C’è un’immagine che più di tutte circolerà negli album rossoneri dopo la visita della squadra a Expo 2015. E’ quella scattata all’arrivo di Sinisa Mihajlovic e la sua truppa allo stand della Franciacorta per un brindisi iniziale, dedicato, tra l’altro, al compleanno di Mattia De Sciglio. Se notate bene, alla destra del tecnico si schierano tutti gli italiani (dal capitano Montolivo a Bonaventura, passando per Bertolacci, Antonelli e lo stesso De Sciglio). Alla sinistra del serbo, invece, troviamo tutti gli stranieri della rosa (da Mexes a De Jong, da Jose Mauri, lasciato pure senza calice, a Suso e Diego Lopez).

Per carità, è una semplice foto che nulla lascia intendere su invidie, preferenze o chissà quali litigi. E’, però, sintomatico che in un contesto dove non esistono postazioni predefinite, la collocazione “naturale” sia un blocco tricolore contro una sorta di “legione straniera” che forma un gruppo a parte. Potremmo ricamarci sopra tante supposizioni. Basta limitarsi ad osservare l’atteggiamento in campo dei giocatori per comprendere che forse (sottolineo forse) qualche problema ambientale, a livello di spogliatoio, esiste. I francesi vanno coi francesi, gli italiani con gli italiani, i colombiani o sudamericani tra di loro e così via. Chissà che una innocente fotografia al sito dell’Esposizione Universale non “tradisca” una sorta di verità delle mure di Milanello…

Domenica, intanto, arriva la “bestia nera” Sassuolo. E’ stata la squadra “fatale” per Massimiliano Allegri così com’è stata l’ultima partita diretta da Clarence Seedorf in panchina. E da quei colori iniziò il tracollo post-natalizio di Filippo Inzaghi. Al quarto allenatore la tendenza potrebbe invertirsi clamorosamente e segnare per Mihajlovic l’inizio di un filotto oggi come oggi necessario come il pane. Ironia della sorte: nemmeno i tre punti basterebbero per agganciare subito la squadra emiliana, oggi lanciata addirittura in zona Champions.

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