Lavagna tattica: la Lazio di Pioli

Trasferta difficile per il Milan che, domenica sera, farà visita alla Lazio di Stefano Pioli. I biancocelesti sono una squadra dotata di un buon potenziale e, nonostante stiano evidenziando un rendimento discontinuo, dispongono delle carte in regola per mettere in scena una prestazione convincente. In campo con un 4-2-3-1 nel complesso equilibrato, ma comunque votato all’attacco, i padroni di casa proveranno a fare la partita, a impossessarsi delle redini dell’incontro e ad avere la supremazia delle corsie laterali. Proprio così.

Sarà sulle fasce, grazie alla spinta di Candreva (assistito dalle sovrapposizioni di Basta) e di Felipe Anderson, che la Lazio proverà a sfondare e a impensierire la difesa rossonera. I trequartisti esterni biancocelesti, che annoverano nel loro repertorio propensione al dribbling, personalità e inclinazione all’azione personale, dovrebbero infatti rappresentare l’arma in più a disposizione di Pioli per allargare il gioco e creare occasioni da gol. Occasioni da gol che dovrebbero poi essere sfruttate al meglio dal centravanti e dalla mezzapunta centrale, incaricata di inserirsi a più non posso e di sfruttare le seconde palle.

Tuttavia, qualora il Milan mettesse in scena una buona prova in fase difensiva, l’avanzata della Lazio potrebbe essere arginata senza problemi. La mediana biancoceleste, infatti, è composta da due soli uomini e non è aiutata a sufficienza dai ripiegamenti dei trequartisti: non sempre riesce a fare il filtro richiesto e a proteggere a dovere una coppia centrale spesso distratta.

Ecco allora che, chiudendosi con intelligenza e ripartendo in modo efficace, i rossoneri potrebbero aggiudicarsi la contesa. L’importante è che Mihajlovic presenti due incontristi fissi e blocchi le corsie laterali, grazie ai ripiegamenti delle due ali, Alessio Cerci e Jack Bonaventura. Insomma, nel caso in cui il Milan svolgesse con concretezza e cognizione di causa la fase di non possesso, la Lazio si sbilancerebbe e concederebbe spazi in grado di cambiare l’esito dell’incontro. Provare per credere.

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