Mihajlovic si affida ad Alex per l’obiettivo “porta imbattuta”

Ancora una volta ci vediamo costretti a puntare i riflettori su un reparto difensivo che mostra lacune e non dà sicurezza. I 13 punti e la decima posizione sono un sintomo che qualcosa al Milan non gira nella maniera perfetta, e, molto probabilmente ciò che continua ad incepparsi è la fase di non possesso ancora troppe volte perforabile dagli attacchi avversari. Basti pensare che per il momento, dopo nove giornate di campionato i rossoneri non hanno mai concluso i 90 minuti con la porta imbattuta.

E il pensiero di una partita a rete inviolata scompone anche Sinisa Mihajlovic, che, a questo punto, si vede costretto a metterlo come obiettivo principe nel processo di crescita di questa squadra, come da lui stesso detto ieri in conferenza: “Vorrei non subire gol. Siamo una delle squadre che ha subito meno occasioni da gol, ma abbiamo la seconda peggior difesa. Siamo sfortunati”. Un po’ nascondendosi dietro ad una media occasioni/gol subiti che ci proietta tra le più sfortunate difese del calcio italiano attuale. Si pensi, inoltre, a quanti difensori hanno provato a risollevare la situazione: senza contare quelli degli anni passati, in questa stagione col solo punto fermo Romagnoli, si sono avvicendati Zapata, Ely e Alex; tre giocatori diversi che mai sono riusciti ad incidere positivamente sulla prestazione della squadra.

Tuttavia, il tecnico serbo pare abbia ormai deciso chi per ora affronterà le gare: l’ormai imprescindibile Romagnoli e il reintegrato Alex. Nessuno dopo la gara di Udine e le amichevoli, specialmente quella di Mantova, avrebbe creduto che il centrale brasiliano potesse rientrare seriamente nei piani, ma con le prestazioni di Torino e Sassuolo si è visto un Alex diverso, pronto e concentrato, affiatato con Romagnoli e per questo più sicuro. Da escluso e partente a titolare. Certamente l’occhio in tal modo non è puntato sul futuro, ma per il momento è la soluzione migliore.

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