Milan, così no. Si va all’attacco: servono i gol delle punte

40 milioni e non sentirli. Tanto è stato speso dal Milan per puntellare l’attacco con gli acquisti di Bacca, Luiz Adriano, Balotelli e Niang senza che sia stato registrato, almeno per il momento, un reale beneficio in termini di reti e di punti. Il reparto offensivo di Mihajlovic, numeri alla mano, è chiamato a fare decisamente meglio: otto gol segnati in sette giornate di campionato (ben cinque in meno rispetto allo scorso anno, quando Galliani ebbe a disposizione un budget drasticamente più basso) sono bottino magro in considerazione della qualità delle bocche da fuoco rossonere. Da attaccanti di questo calibro, del resto, società, tecnico e tifosi non possono che pretendere altri numeri e altre prestazioni.

Un elemento tattico balza subito all’occhio: il Diavolo, a prescindere dal fatto che si prosegua sulla via del 4-3-1-2 o che ci sia una virata verso il 4-4-2, continuerà a schierare in avanti due attaccanti di ruolo. La doppia punta, storicamente molto cara al presidente Berlusconi, continuerà ad essere in ogni caso il marchio di fabbrica del Milan di Mihajlovic. A migliorare, dunque, dovranno essere l’affiatamento tra i giocatori e i rifornimenti del resto dei compagni, chiamati ad assistere meglio gli isolati punteros rossoneri. Bacca e Luiz Adriano, partiti molto bene tra gol e un’intesa sorprendente, si sono “spenti” col passare delle settimane, mentre Balotelli, rientrato a Milanello tra poche aspettative, ha mostrato i soliti colpi e un’inedita disciplina, senza però aver ancora convinto al 100%.

Individuare la coppia d’attacco titolare sarà per Mihajlovic una delle decisioni più importanti e delicate delle prossime settimane. Carlos Bacca, per score e qualità, sembra il più sicuro del posto: a sgomitare per il posto a fianco del colombiano saranno Luiz Adriano e Balotelli. Il brasiliano sembra più complementare e tatticamente affine all’ex Siviglia rispetto al numero 45, che ha però dalla sua le capacità balistiche per fare la differenza in questo Milan povero di idee e gioco. A Sinisa la scelta: rinvenire un attacco prolifico e “puntuale”, d’altronde, potrebbe mascherare i problemi e i limiti strutturali della squadra, costretta a cambiare marcia in vista del prosieguo del campionato. Ritrovare i gol sarebbe già un bel passo avanti.

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