Donnarumma: “Buffon? No pressioni, con la Juve voglio vincere senza subire gol. Ho preferito il Milan all’Inter”

La storia, i segreti, i progetti. Donnarumma non si ferma più: è il volto del presente rossonero, pronto a difendere i pali della porta anche contro la Juve a Torino. Queste le sue parole, nell’intervista odierna rilasciata a La Gazzetta dello Sport.

L’allievo contro il maestro, sabato sera sfiderà per davvero in campo l’idolo Buffon (anche se non è in perfette condizioni fisiche): “Io erede? Mi fa molto piacere, anche se non penso al futuro: voglio solo lavorare e migliorare giorno dopo giorno. Un messaggio a Buffon per i suoi 20 anni di carriera? Gli faccio soprattutto i complimenti. E spero di scambiare la maglia con lui sabato sera. Giocare contro Gigi mi dà una motivazione in più. Ma vorrei soprattutto vincere la partita. Magari senza subire gol..”.

L’emozione nei dettagli dell’esordio a San Siro con il Sassuolo: “Quando Mihajlovic mi ha detto che avrei giocato? Era il giorno prima della partita con il Sassuolo. Mi chiamò nello spogliatoio, mi fece un breve discorso e mi comunicò la sua scelta. Fu una fortissima emozione. Non avevo capito prima che mi avrebbe fatto giocare. Io di solito le emozioni le tengo dentro, ma quel giorno fu difficile. Dopo l’allenamento chiamai subito i miei genitori e loro partirono da Castellammare per venire a vedermi. In pullman verso lo stadio provai sensazioni particolari. E poi… entro in campo, tocco la traversa e via: si gioca. Cos’ho pensato dopo il gol di Berardi? Nulla. La partita andava avanti, non c’era tempo per arrabbiarsi o pensarci”.

E ancora: “Post su Facebook? Sono cose che facevo a 13 anni, nemmeno me li ricordavo ma mi scuso perché non volevo offendere. Il mio riferimento è Neuer”.

Baby-prodigio e bravo ragazzo: “La partita la rivediamo con calma a Milanello con Alfredo Magni: a volte davanti alla tv scopro cose che non avevo colto in campo, anche se di solito riesco a valutare come sono andato. Ho sempre voluto fare questo: il portiere. Nient’altro. Da bimbo chiesi io di stare in porta. Naturalmente poi spero di vincere trofei importanti, ma il mio sogno l’ho già realizzato. Come si fa a non montarsi la testa? A 16 anni non è facile, ma il mio carattere mi aiuta. Sono tranquillo, riflessivo. Non è facile non montarsi la testa ma il mio carattere mi aiuta, per ora niente follie e per adesso meglio non parlare di ragazze”.

Il 16enne para anche la pressione: “Io non la sento. Certo, San Siro è maestoso e forse lì un po’ la puoi avvertire. Allo Stadium ci sarà un grande ambiente, ma non sono preoccupato. Dove mi vedo tra 20 anni?  E chi lo sa… Io devo pensare a tenermi il posto domenica dopo domenica. Qui ho davanti due grandi campioni come Diego Lopez e Abbiati”.

Infine, dal rinnovo di contratto a Berlusconi: “Rinnovo? Non ci penso, non ho nemmeno l’età per comprare un’auto. Il presidente mi ha fatto i complimenti per quello che sto facendo. Perché il Milan e non l’Inter? Sono stato io a scegliere perché sono milanista e perché mio fratello aveva giocato qui”.

Impostazioni privacy