Miha, il bonus è davvero esaurito

Christian Pradelli è giornalista professionista e direttore di SpazioMilan.it dalla sua fondazione, l’8 marzo 2011. Dirige parallelamente il free-press pomeridiano MI-Tomorrow. Collabora con La Gazzetta dello Sport. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter ed è opinionista per Milan Channel. È la voce ufficiale del Milan per TopCalcio24, canale del gruppo Mediapason (canale 114 del DTT).

Non inquieta più di tanto il fatto che siamo andati a incassare la quinta sconfitta in cinque anni allo Juventus Stadium. E non inquieta neppure il pensiero che stavolta avevamo di fronte la Juve oggettivamente più debole di questo lustro. Inquieta, semmai, l’atteggiamento dei rossoneri, scesi in campo nella speranza di difendere un pareggio, privi di idee e di spunti. E quando in campo non c’è nessuno in grado di accendere la luce, la speranza è che una potenziale soluzione possa arrivare dalla panchina. Sabato sera a Torino imperava il buio anche dalle parti di Sinisa Mihajlovic.

Fatte salve le attenuanti ormai “generiche” delle assenze (Balotelli e Menez su tutti), la reazione del tecnico rossonero al gol di Dybala è stata una lunga riflessione di almeno cinque minuti. Seduto in panchina (non si era mai accomodato fino al gol dei bianconeri), Mihajlovic ha sfoderato l’unica mossa possibile: inserire un’altra punta per giocarsela. L’ingresso di Luiz Adriano, tuttavia, non ha sortito alcun effetto. Ancora meno quello di Honda, sempre più corpo estraneo al Milan e alla Serie A, più in generale.

Non è giusto che al 23 novembre sia Mihajlovic ad andare sulla graticola, seguendo a ruota Allegri, Seedorf e Inzaghi, ma è altrettanto evidente che ci sia qualche segno di squilibrio. L’atteggiamento della squadra non è giustificabile. Privo di impegni europei, il Milan è perennemente confuso. Ci stava perdere a Torino. Non ci sta (mai) pensare di non giocarsela per novanta minuti. La pressione sull’allenatore, a questo punto, è fisiologica.

Il calendario potrebbe aiutare a trovare una strada: Sampdoria, Carpi, Verona e Frosinone da qui a Natale potrebbero rappresentare un bottino pieno in grado di assicurare il panettone a Mihajlovic e al resto della truppa. Per l’allenatore, mai come ora, è il momento di scegliere, imporre e imporsi, se n’è capace. Le scelte di Romagnoli, sul mercato, Donnarumma, in corso d’opera, e Niang, fresco di rientro, certificano una base sulla quale costruire vittorie, di settimana in settimana. Ma i passi falsi, quelli privi di idee, non saranno più perdonati.

Twitter: @Chrisbad87

Impostazioni privacy