GaSport, Pincolini, ex preparatore di Sacchi: “Basta le palestre nel calcio, bisogna tornare alle vecchie metodologie di preparazione”

Uno degli spauracchi più grandi per le società di calcio sono, senza dubbio gli infortuni. Ultimamente il problema della preparazione atletica e della prevenzione dei guai, soprattutto muscolari, si è fatto sempre più presente e le varie società stanno cercando di porvi rimedio adottando metodi alternativi e strutture ad hoc il cui esempio più lampante è senza dubbio Milan LabLa Gazzetta dello Sport ha parlato di questo tema con Vincenzo Pincolini, preparatore atletico del Milan di Arrigo Sacchi.

Partendo dal caso più famoso, quell’ Alexandre Pato frenato da una serie di infortuni muscolari incredibili che lo hanno tenuto fuori quasi tre stagioni, fino a costringerlo a ripartire da capo, cioè dal Brasile, Pincolini esprime la sua visione: “Nel calcio, ma pure nella pallavolo o nel basket, hanno iniziato a scimmiottare quello che avviene nelle palestre. Così, a una generazione di preparatori provenienti dall’atletica, se ne è sostituita una che arrivava dal fitness. A fine Anni 90 si diffuse l’elettrostimolazione, allo scopo di aumentare il volume muscolare degli atleti: fu un errore gravissimo. Lo sport non c’entra niente col culturismo.

Ma non è la palestra l’errore, ma l’uso che se ne fa: “La palestra la usavo anch’io ai tempi del Milan, ma solo per aiutare e completare lo sviluppo armonico del fisico. Le macchine possono essere utilizzate in riabilitazione, il problema nasce quando le adoperi per insistere e lavorare solo su una fascia muscolare trascurando le altre.

Quale potrebbe essere, quindi, la soluzione: “Tornando alla care, vecchie ripetute in salita, che rappresentano l’esasperazione della corsa, però gravata di un carico. Tornando ai balzi a destra e a sinistra, un esercizio che ha quindi componenti dinamiche e di coordinazione, a differenza della pressa, che sta su un binario e va in una sola direzione. Torniamo ai gradoni dello stadio fatti di corsa in salita e camminando in discesa per evitare sovraccarichi. Alla palla medicinale lanciata a due braccia dal petto verso il compagno: è un esercizio che mette in azione quasi tutti i muscoli del corpo. La macchina da palestra lavora soltanto su un muscolo o un gruppo di muscoli. Sono cose risapute negli ambienti scientifici. Non dovremmo neanche stare a parlarne“.

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