Jacobone: “Con l’Atalanta punto guadagnato, l’anno scorso l’avremmo persa. Ripartiamo da Sinisa… e Niang”

Al fischio finale di Milan Atalanta, ho lanciato un post sulla pagina dei Milanisti Non Evoluti, #PuntiPersi o #PuntoGuadagnato? Non è una provocazione ne tantomeno un dubbio amletico del sottoscritto. Io la mia idea la ho e senza indugi opto per la seconda opzione. Tutti si aspettavano la vittoria dopo la grande prestazione di Roma e le aspettative erano alte, tante quanto la delusione che ha accompagnato i milanisti per tutto il percorso di ritorno a casa dopo la partita di San Siro.

Un Atalanta tutta corsa e qualità, non ha fatto altro impossessarsi della prestazione dei rossoneri contro la Lazio facendo suo gioco e risultato. Attaccato nella sua fonte di gioco, Montolivo, il Milan ha faticato a dare continuità al breve filotto di vittorie. Ma gli alibi sono diversi ed è inutile dimenticarli senza analizzarli a fondo. L’assenza dell’ex atalantino Bonaventura e del ritrovato Bertolacci, unite alla scarsa forma fisica di un Montolivo recuperato in extremis, hanno privato il centrocampo dei rossoneri di quella qualità risultata nelle scorse partite necessaria per innescare le pericolose punte milaniste. Sinisa aveva previsto tutto e la conferma l’ho avuta nel momento iniziale della partita dove il serbo ha chiesto palesemente un immediato assedio alla porta nerazzurra. Grinta o paura di cali fisici durante il match? La risposta l’abbiamo avuta dal campo, in maniera piu’ che evidente. Questo Milan ha la coperta corta e di questo ha la responsabilità assoluta chi questa rosa l’ha composta. Ma Gennaio è ancora troppo lontano per appellarsi a nuovi arrivi a centrocampo. Serve andare in apnea per i prossimi due mesi, con la speranza che cartellini e infortuni non decidano di falcidiare per altre partite, il centrocampo rossonero.

Ma io non ho finito l’entusiasmo post Lazio Milan. Me ne sono conservato un po’ proprio per questo fine settimana che, parole di Mihajlovic, avrebbe potuto rivelarsi decisivo. Siamo riusciti a non perdere una partita che nelle scorse stagioni o semplicemente qualche mese fa, avremmo perso senza se e senza ma. Il Milan non ha vinto ma non ha neppure perso una partita che avrebbe meritato uno 0-2 senza appello. Non ha perso perché ha trovato un portiere vero e di questo miracolo, possiamo ringraziare solo un matto come Sinisa. Che parate ragazzi, a sedici anni ricordo. Bravo Gigio.

Bravo come il giovane Niang che, orfano del mediaticamente top player Balotelli, ha dovuto prendersi in spalla un intero attacco che ha mostrato un appannato Bacca e un Cerci che nonostante un onesta prestazione, è rimasto imbottigliato nel traffico da tangenziale della fascia sinistra atalantina preparato dall’astuto ed esperto Eddy Reja. Fino a che il fisico l’ha seguito, il francesino dalla corsa elegante come un passo di danza di Platinette, ha regalato interessanti spunti e una pericolosità che ha costretto l’Atalanta a non sbilanciarsi troppo. Una serata dalle due facce, quindi. Come la medaglia troppo frettolosamente posta sul petto dei ragazzi dopo le vittorie col Sassuolo, Chievo e Lazio. Una serata che avrebbe dovuto portare tre punti ma anche un potuto regalarne zero. Ripartiamo quindi dalla faccia incazzata del nostro allenatore che da sempre più l’idea di aver capito bene come si suona la musica a Milanello. Al ritorno dalle convocazioni delle varie nazionali, i ragazzi si troveranno un sergente che dopo aver offerto cene, sarà pronto a servire cicuta amara per chi non sarà pronto a correre con il coltello tra i denti. Lo sanno benissimo i giocatori, come lo sa benissimo una persona di nostra vecchia conoscenza, Massimiliano Allegri che avrebbe preferito un Milan dalla pancia piena per le quattro vittorie, piuttosto che una squadra costretta a dimostrare a Torino che la partita contro la Lazio, non è stata un caso fortunato.

Vi aspetto su Twitter (@nonevoluto) e su Facebook alla pagina “Milanisti Non Evoluti 2.0″,

Alessandro Jacobone

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