Mihajlovic: “Troppi errori e pochi rischi presi, ma in casa della Juve era difficile. Su Niang…” Le parole a Mediaset Premium, Sky e RAI

Dopo Juventus-Milan, Sinisa Mihajlovic analizza la gara dello Stadium.

MEDIASET PREMIUM

Abbiamo fatto una buona fase difensiva, ma siamo mancati in attacco perché abbiamo sbagliato tanti passaggi in uscita. Facendo questo abbiamo permesso a loro di fare la gara. Hanno fatto gol su un errore nostro, serviva sfruttare meglio le ripartenze come quella con Cerci. La Juventus è una squadra forte, non è facile per nessuno giocare qui. Abbiamo cercato di contenere e ripartire, ma abbiamo sbagliato troppo non riuscendo a tener palla sulla trequarti. Abbiamo cercato la reazione dopo aver subito il gol, ma serviva fare qualcosa di più. Cerci? Mi sono arrabbiato perché veniva sempre a prendere la palla sui piedi, così diventa facile marcare per un difensore. Visto che è bravo nell’uno contro uno, doveva sfruttare meglio le occasioni. In sostanza però non ha fatto male, è l’unico ad aver creato qualcosa. Siamo venuti a giocarci la partita con una squadra offensiva con 3 attaccanti più Bonaventura per creare qualche problema alla Juve. In fase difensiva abbiamo fatto bene, rischiando poco, ma davanti abbiamo creato troppo poco. Si deve sempre lavorare, ogni partita è una storia a sé. Coi giocatori che abbiamo a disposizione possiamo giocare con questo modulo, ma serve rischiare qualcosa in più e avere più personalità. I nostri attaccanti spendono molto perché ci aiutano in fase difensiva, certo poi non è facile essere decisivi avanti. Penso però abbiano le qualità per fare entrambe le fasi bene. Niang migliorerà ancora la condizione, a quel punto saremo più pericolosi. Dove possiamo arrivare? Il campionato è lungo, pensiamo a partita dopo partita. La Champions era l’obiettivo iniziale, quindi questo sarà l’obiettivo per giugno“.

SKY SPORT

Durante la gara, soprattutto nel primo tempo, abbiamo sbagliato troppi palloni in uscita e non siamo riusciti a tenere la palla sulla trequarti, poi nella ripresa sbagliata qualche ripartenza. Ho schierato in campo la formazione più offensiva possibile: la fase difensiva è andata bene, ma con la palla nei nostri piede potevamo fare di più. L’aria strana attorno al Milan la sento da sempre, ma dobbiamo fasciarci la testa e lavorare come stiamo facendo. Ci sono tanti margini di miglioramento. Sapevamo che era difficile, a maggior ragione in casa della Juve, ma il campionato è lungo e adesso penseremo alla prossima. Niang è stato bravo a difendere, ma è un attaccante e quindi doveva fare meglio in avanti. E’ migliorato nella condizione, adesso deve proseguire così e imparare ad essere più determinante in attacco. Il nostro obiettivo è isolare le nostre ali, visto che ci sono bravi giocatori nell’uno contro uno, ma poi bisogna avere più coraggio nel dribbling. Quando arriviamo in area avversaria serve rischiare: dobbiamo farlo maggiormente, liberandoli bene. Bacca? Certe partite deve dare una mano, altre volte no. Con la Juve c’era necessità di sacrificarsi, gliel’avevo chiesto e l’ha fatto”.

RAI

Abbiamo avuto due o tre possibilità, ma avremmo dovuto fare di più in fase d’attacco. Abbiamo perso troppi palloni e loro ripartivano. Abbiamo rischiato poco, ma Pogba ha fatto una grande cosa sul gol e queste squadre ti puniscono. Peccato, ma andiamo avanti: il campionato è lungo e, con la Sampdoria, cercheremo di migliorare. Siamo migliorati nella fase difensiva, ma, in attacco, non siamo riusciti ad essere pericolosi. Mi sento sempre in discussione, da quando sono arrivato e da quando faccio questo lavoro. Io mi metto sempre in discussione. Abbiamo sbagliato troppi passaggi in uscita, gli attaccanti esterni si sono sacrificati. Niang è alla seconda gara dopo cinque mesi, sta migliorando, ma farà ancora meglio quando starà bene. Abbiamo rinunciato all’uno contro uno. Donnarumma ha qualità e personalità, ha tutto per diventare l’erede di Buffon, ma, per i giudizi, è presto. Impara in fretta, è tranquillo e ispira fiducia. Ha le qualità per diventare l’erede di Buffon, ma dipende da lui. Deve lavorare e tenere i piedi per terra, deve continuare a fare bene. I fatti di Parigi? In questo momento brutto abbiamo dato un’immagine di unità. Siamo tutti scossi, ma vicini ai francesi, i tifosi cantavano la Marsigliese ed è una cosa positiva“.

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