Mihajlovic: cosa manca al Milan per tornare davvero grande?

Dopo il pareggio casalingo contro l’Atalanta, l’aria che si respira a Milanello è tutt’altro che positiva. La prestazione offerta dalla squadra di Sinisa Mihajlovic non è stata sufficiente: l’impressione è che siano mancate le idee e di conseguenza il gioco. Tutti si aspettavano una grande vittoria che avrebbe permesso al Milan di rimanere attaccato al treno delle migliori, ma ci si sbagliava. L’entusiasmo gioca spesso brutti scherzi e a volte lascia spazio alla delusione. Questo è esattamente il caso di Silvio Berlusconi che sabato sera non è riuscito a nascondere il suo disappunto per il risultato ottenuto: il “mi state prendendo in giro?”, in risposta alle domande dei giornalisti che chiedevano come aveva visto in campo la squadra, è emblematico della serata.

“Vi devo ringraziare per non averci battuto, avreste meritato di vincere. Sembravate voi il vecchio Milan“: il Presidente rossonero prima si complimenta con l’Atalanta, mentre poi sfoga tutta la sua rabbia nello spogliatoio rossonero ed è già la seconda volta che si ripete la stessa situazione. Successe anche contro il Sassuolo qualche settimana fa. Cosa manca al nuovo Milan per diventare come il vecchio? Questa domanda se la sarà sicuramente posta Berlusconi, ma è la risposta che forse manca. I presupposti ci sono, ma manca ancora qualcosa come ad esempio la consapevolezza di essere forti e la fiducia nei propri mezzi. Ci sarà da lavorare sodo per migliorare. Mancheranno anche i campioni, ma di nuovi ne stanno crescendo in casa milanista. L’allenatore? Dopo tanti anni di tecnici cresciuti in casa rossonera, la scelta di Mihajlovic è parsa finora azzeccata.

Il serbo sta facendo bene e piano piano comincia a raccogliere i primi frutti. E’ riuscito a trasmettere la sua grinta e la sua voglia di vincere, anche se servirebbero più costanza e continuità. Su questo punto ci si può sicuramente lavorare, ma è ovvio che i miglioramenti dovranno essere tangibili. A parole non si risolve mai nulla. Il Presidente crede fermamente nel progetto e lo dimostra ogni volta che viene interpellato: i complimenti per Mihajlovic non mancano mai e il serbo non ha mai nascosto di trovarsi a proprio agio con il numero uno milanista. La comunicazione è efficace, non sembrano esserci dissapori e il clima è molto disteso. Ora devono arrivare anche i risultati. Nelle due settimane che precedono la partita contro la Juventus, il Diavolo deve impegnarsi e lavorare duro se vuole rialzare velocemente la testa.

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