L’Atalanta e il destino degli allenatori del Milan: 90′ per scacciare i fantasmi del passato

Alla vigilia della sfida di San Siro contro l’Atalanta, ci soffermiamo per un attimo a riflettere su ciò che hanno rappresentato le partite contro i bergamaschi negli ultimi anni: con questo non vogliamo spegnere l’entusiasmo provocato dalle tre vittorie consecutive, ma ci sembra doveroso ricordarlo per rispetto agli allenatori che hanno preceduto Sinisa Mihajlovic sulla panchina del Milan e soprattutto in segno scaramantico per il futuro del tecnico in rossonero. Torniamo indietro al girone d’andata della stagione 2013-2014: la vittoria contro la Dea per 3-0, grazie alla doppietta di Kakà e la rete di Cristante, fu l’ultima per Massimiliano Allegri sulla panchina del Diavolo. L’attuale tecnico della Juventus perse poi malamente nella giornata successiva contro il Sassuolo e venne esonerato.

Trascorse un girone intero e la sconfitta alla penultima giornata contro l’Atalanta rappresentò il definitivo addio all’Europa League e il relativo fallimento di Clarence Seedorf. L’illusione del vantaggio propiziato dalla deviazione di Bellini su tiro di Muntari durò giusto diciassette minuti, fino al gol di Denis dal dischetto. Il gol di Brienza, a tempi regolamentari scaduti, mise il punto ad un’annata sfortunata e piena di imprevisti. Una stagione dopo, l’ultima giornata di campionato contro i bergamaschi fu l’ultima partita di Filippo Inzaghi sulla panchina rossonera: salutò tutti con una vittoria per 3-1 grazie alla doppietta di Bonaventura e la rete di Pazzini dopo il momentaneo vantaggio di Baselli. Ben più delicata fu però la sfida d’andata che vide la Dea imporsi a San Siro per 1-0 grazie al gol del solito Denis al 33°.

Ora il Milan è in una situazione totalmente differente: dopo una striscia di vittorie e risultati utili consecutivi, è chiamato ad ottenere un altro successo per rimanere aggrappato alle posizioni che contano della Serie A. Anche la storia di Mihajlovic è diversa e al momento il suo posto non è per niente in discussione, anche in caso di sconfitta o di prestazione tutt’altro che sufficiente. La società crede nel progetto e non potrà far altro che assecondare i risultati del tecnico milanista, Silvio Berlusconi è stato molto chiaro a riguardo. I bergamaschi stanno faticando in questa stagione, soprattutto lontano dallo stadio Atleti Azzurri d’Italia: rimane comunque una sfida molto delicata per il Milan che dovrà impegnarsi molto per vincere e riuscire a scacciare i fantasmi del passato.

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