Juve-Milan da tripla, 4 anni dopo

Piermaurizio Di Rienzo è giornalista professionista dal 2006 e coordinatore dei contenuti di SpazioMilan.it dal 2012. Dopo quasi un decennio di redazioni (Il Giornale, Leggo, Libero, Radio Lombardia e Sole24Ore), si è occupato per oltre due anni della comunicazione di alcune tra le più importanti manifestazioni fieristiche europee per poi intraprendere la strada di Food&Beverage Manager e CEO di una società del settore moda a Milano. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” ogni domenica su Radio Reporter. E’ direttore editoriale della free press pomeridiana Mi-Tomorrow.

Fino all’anno scorso Juventus-Milan faceva rima un po’ con questo concetto dalle parti di Milanello: “Andiamo a giocarcela, provando a limitare i danni”. Troppo evidente, nelle precedenti tre stagioni, il dislivello tecnico tra i bianconeri, lanciatissimi con Conte prima e Allegri dopo, e i rossoneri, alle prese con tribolazioni societarie e tecniche.

E’ passata tanta, tantissima acqua sotto i ponti dalla rivoluzione in casa Juve che portò nel 2011/2012 al passaggio di consegne proprio col Milan. Basta pensare che al tempo Max Allegri sedeva sulla panchina rossonera. Proprio lui che oggi guida non senza problemi quella bianconera. Da quel tempo ad oggi il Milan ha cambiato altri tre allenatori, provando adesso a trovare continuità nel progetto di Sinisa Mihajlovic che già sente all’orizzonte lo spettro di Antonio Conte post-Europeo. Insomma, quanti intrecci tra quello che per molti resta il vero Derby d’Italia. Almeno per i nostalgici degli Anni Novanta e Duemila.

La partita di sabato ha il merito di riportare un po’ di incertezza e, di conseguenza, curiosità. Il pronostico non è più scontato a favore della Juventus. E il Milan fuori casa ha dimostrato di saper mettere in difficoltà gli avversari molto più di quanto abitualmente fa vedere a San Siro. Insomma, il gap si è assottigliato. Merito della società rossonera che in estate ha comunque investito, da una parte. Effetto della ricostruzione bianconera dopo gli addii di gente come Pirlo, Vidal e Tevez, non proprio rimpiazzabile dall’oggi al domani. Gli ingredienti sono quelli giusti per gustarci una cena prelibata. Al di là di come finirà. Da tripla.

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