Milan, la Champions passa dalla mediana: servono un Montolivo migliore e un nuovo Bertolacci

I problemi del centrocampo rossonero si riescono a correggere, limitare, perfino nascondere, ma risolverli è difficile perché i giocatori sono quelli e i limiti evidenti. L’addio dei senatori, soprattutto nel reparto in questione, quindi Pirlo, Seedorf, Gattuso e Ambrosini, ha lasciato un vuoto incolmabile che nemmeno Mihajlovic sta riuscendo a riempire come si dovrebbe.

Lì nel mezzo il Milan vive le difficoltà maggiori, fare l’impossibile per superarle farà la differenza nel raggiungimento o meno della qualificazioni alla prossima Champions. Nella stagione in corso il passaggio dal 4-3-1-2 al 4-3-3 ha reso la fase di non possesso più efficace, tanto che contro Chievo, Lazio e Atalanta è stato subito un solo gol. Ma è anche vero che la fase offensiva è apparsa meno fluida rispetto a prima. La regia di Montolivo, analizza La Gazzetta dello Sport, è pulita e geometrica, però servirebbe più velocità e cambio di ritmo. Con il modulo attuale l’allenatore ha deciso di consegnare le chiavi al capitano, tagliando De Jong senza mezze misure.

L’eventuale 4-4-2, da tempo in bozze a Milanello, darebbe una grossa mano all’olandese, così come a Bertolacci. L’ex Genoa fin qui ha dimostrato raramente (anzi, quasi mai) le sue vere qualità, si pretende di più e il salto di qualità potrebbe proprio arrivare grazie ad una nuova modifica del sistema di gioco. Anche perché ne Kucka (in calo) né Poli (in leggero rialzo) danno grosse garanzie alternative. L’esame Juventus darà molte risposte sul destino del Diavolo.

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