La stessa squadra cambia storia: non è solo questione di modulo

Il Milan vince, diverte e annienta la Sampdoria sotto i colpi di uno scatenato Niang e fornisce la miglior prestazione stagionale. Per nulla scontata la vittoria, sia per il momento dei rossoneri sia perchè la sfida ai blucerchiati nascondeva più di un’insidia, tra cui Montella alla seconda panchina con la nuova squadra. Un altro passo falso avrebbe aperto ufficialmente la crisi e avrebbe reso ancora meno salda la panchina di Mihajlovic.

Invece dopo due gare senza reti il Diavolo si è sbizzarrito segnandone ben quattro, due di Ninag, i primi col Milan in serie A. Una gara giocata in maniera intensa, veloce, senza concedere spazio agli avversari, un pressing alto che si era visto solo all’Olimpico contro la Lazio. La cosa che stona e che aumenta il rammarico è che gli undici che sono partiti ieri sera sono esattamente gli stessi che hanno perso a Torino contro la Juve. Una settimana fa 4-3-3, contro la Samp 4-4-2 ma con gli stessi interpreti, identici. Difficile pensare come in sette giorni una squadra apparsa spenta, lenta, senz’anima e che in 90 minuti ha prodotto solo un tiro possa poi travolgere i genovesi a San Siro. E’ successo proprio così, il niente contro i bianconeri, lo spettacolo contro i blucerchiati. Due facce della stessa medaglia che devono trovare un equilibrio per raggiungere una continuità fondamentale per agguantare le posizioni più prestigiose.

Lo scoglio che sulla carta sembrava più difficile di queste partite prima della sosta invernale è stato superato. Ora tre gare contro le ultime della classifica che potrebbero dare linfa ed entusiasmo ai ragazzi di Sinisa. Il Milan di ieri può giocarsela con tutti, quello contro la Juve potrebbe perdere punti in ogni campo. Annullare la sindrome di Dr Jekyll e Mr Hyde e tre vittorie da conquistare: questi gli unici due regali che i tifosi desiderano per Natale.

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