La fascia come motivazione, la Juve per elevarsi a leader

La sfida allo Stadium contro la Juve rappresenta un vero e proprio test decisivo per il Milan che come squadra vuole proseguire il suo momento positivo, ma anche per alcuni singoli che in gare come questa dovranno alzare l’asticella delle loro prestazioni.

Un giocatore sotto stretta osservazione sarà sicuramente Riccardo Montolivo. Lo scetticismo persistente dei tifosi rossoneri rimane e difficilmente si cancellerà in caso di prestazione negativa ma la realtà è che da quando Mihajlovic lo ha inserito titolare al posto di De Jong, la qualità delle giocate del centrocampo rossonero sono migliorate. Adesso il capitano è chiamato a prendere la squadra per mano, a maggior ragione ora che proprio l’olandese, il suo sostituto naturale, si è infortunato. L’ex Viola è il perno diventato ormai imprescindibile nel centrocampo a tre del Milan. Sulle mezzali ci sono sempre dubbi e ballottaggi, in mezzo invece il padrone è tornato a essere lui.

La posizione davanti alla difesa è quella a lui più congeniale e il grande numero di palloni recuperati dimostra che la geometria non è la sola caratteristica nelle sue corde. Accusato di lentezza e di troppa poca convinzione, il regista del Diavolo in questa rosa è l’unico che può garantire ordine lì in mezzo la convocazione in Nazionale ne è la naturale conseguenza. Ora la Juventus per affermarsi e finalmente elevarsi a leader, proprio contro la squadra che lo voleva in estate, proprio contro Allegri, l’allenatore che più di tutti l’ha valorizzato. Storie di calcio e di trasferimenti che dovevano essere e non sono stati: Monto è rimasto, con la fascia al braccio e con una squadra da trascinare a un’impresa.

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