Ancora dubbi tattici: questione di assenze, non di filosofia

Come ultimamente succede spesso, con la gara contro l’Atalanta alle porte, il problema fondamentale è il modulo. Questa volta non tanto con elucubrazioni di filosofia tattica, bensì molto più pragmaticamente nella scelta dei giocatori che interpreteranno lo schieramento dettato del mister. Infatti, Sinisa Mihajlovic contro i bergamaschi dovrà fare a meno contemporaneamente di Bonaventura (squalificato), Bertolacci (problema muscolare) e molto probabilmente anche di Riccardo Montolivo.

Un tris di assenze che destabilizza una squadra che aveva trovato buoni rendimenti soprattutto grazie al contributo dei singoli fornito in un quadro tattico finalmente ben delineato e collaudato: il 4-3-3. Al momento, mister Mihajlovic pare intenzionato a proseguire sulla strada del tridente facendo le seguenti sostituzioni: a centrocampo col confermato Kucka ci saranno De Jong e Poli, mentre largo a sinistra in attacco potremmo rivedere M’Baye Niang. Su quest’ultimo sono forti i dubbi perché appena rientrato da un infortunio e la fase di non possesso palla degli esterni d’attacco è stata la mossa vincente contro la Lazio, perciò ci sarebbe bisogno di un Niang in ottime condizioni di gamba e soprattutto capace di essere disciplinato e attento in copertura. Altrimenti è pronto un ritorno al 4-4-2: con Kucka e De Jong a metà campo, Poli e Cerci sugli esterni e davanti Bacca e Luiz Adriano.

4-4-2 che Mihajlovic non ha comunque abbandonato del tutto nelle sue idee. Proprio lui dice che non appena Balotelli sarà reintegrato il modulo preferibile sarà proprio quello. Quindi, le sorprese sono possibili. Soprattutto quando il presidente Silvio Berlusconi in visita a Milanello venerdì scorso continua a optare per il 4-3-1-2 in previsione del rientro di Jeremy Menez, che comunque non sarà prima di febbraio. Al momento, però, la certezza tattica è il 4-3-3 e con molta probabilità sarà ciò che vedremo contro l’Atalanta.

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