Barbara Berlusconi: “Champions ad ogni costo. Stadio? Delusa, era più facile farne uno nuovo…”

Queste le dichiarazioni rilasciate oggi a Milanello da Barbara Berlusconi, AD rossonera, su diverse tematiche di notevole importanza.

Champions ad ogni costo: “Siamo qui per dare sostegno alla squadra. Non possiamo permetterci di rimanere fuori ancora dall’Europa o dalla Champions. Nella costruzione di una squadra serve pazienza, il tempo fa la sua parte. Io sono comunque fiduciosa, c’è un bel clima, vedo impegno, dedizione e grandi motivazioni. Certo, piange il cuore a ogni risultato non positivo. Il settore giovanile? È molto importante, voglio fare i complimenti a Filippo Galli perchè sta facendo un grandissimo lavoro sul nostro vivaio e i risultati si iniziano a vedere“.

Sulla politica del calcio: “Non condivido alcune politiche della Lega negli ultimi 15 anni, in generale penso che queste politiche non stiano valorizzando il potenziale del nostro sport. Il calcio e lo sport purtroppo non sono considerati dalla politica centrale. Lo sport è molto importante anche nella vita sociale perché toglie molti bambini dalle strade, noi lo stiamo vedendo bene con il nostro lavoro con Fondazione Milan“.

Sulla questione stadio: “Per me è stata una grande delusione, ho lavorato su questo progetto per due anni, avrebbe dato uno svolta importante. Era un sogno, forse mi sono spinta troppo avanti. Per motivazioni diverse abbiamo cambiato strategie. Ora siamo nel nostro caro e vecchio San Siro, che è una costruzione storica per Milano: migliorare questo impianto si può, però bisogna investire una determinata somma. È più difficile ristrutturare uno stadio che costruirlo nuovo. Oggi abbiamo una media di 31mila spettatori per partita, speriamo nei prossimi 4 anni  di arrivare a 40mila, ma sarà possibile solo se lavoreremo in un certo modo.  Bisogna fare tanti lavori, opere con Comune per rendere ambiente più sereno e vivibile anche per ospiti. Idea di costruire un nuovo stadio archiviata? No, ma sicuramente non sarà nell’area Expo. Purtroppo noi non abbiamo un bacino spettatori come in altri paesi, tipo Spagna, stiamo immaginando qualcosa che nn può essere. Non si può pensare di fare stadi da 60/80mila, ma servono stadi funzionali in grado di essere riempiti 7 giorni su 7“.

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