Brutti, ma buoni: l’intelligenza tattica di Kucka e Berto batte la Samp

In molti hanno criticato la gara del Milan pur vittoriosa con la Sampdoria in TIM Cup. I motivi sono i soliti: reparti scollegati, difesa superficiale e giocatori spesso prevedibili e inefficaci. Applausi a Bertolacci e Kucka per la prova individuale, anche se a loro viene additata la responsabilità di esser stati poco coesi e di non aver avuto l’abilità di far rimanere la squadra compatta. Questa, però, nonostante l’apparente negatività può essere considerata la svolta positiva del Milan.

Per venti e più minuti la Sampdoria ha mostrato un palleggio degno delle squadre di Montella, con Ivan e Soriano mobili tra le linee e Fernando basso a smistare la maggior parte dei palloni fino alla verticalizzazione sistematica su Muriel. Questo gioco è stato interrotto in maniera efficacie dal posizionamento dei due centrocampisti di Mihajlovic: Bertolacci si è abbassato molto vicino ai centrali difensivi, facendosi trovare sempre in copertura sulle mezzali blucerchiate e intralciando le linee di passaggio verso l’attaccante colombiano che da lì in poi ha avuto ben poche occasioni; Kucka, invece, ha alzato il suo pressing in una zona 10 metri più alta marcando da vicino Fernando fino a costringerlo a giocare spesso spalle al campo e concedendogli solo appoggi ai difensori o innocue palle lunghe sulle fasce.

Questo modo di giocare ha sì fatto apparire il Milan lungo, scollegato e con una zona al centro del campo ampiamente sgombra pur poco sfruttata dal gioco palla a terra della Samp, ma, in sostanza, ha anche permesso ai centrocampisti rossoneri di smorzare in maniera intelligente le abilità e la tattica di gioco degli avversari, concedendo qualcosa laddove poco interessava e colpendo i punti nevralgici di una Sampdoria ancora lontana dagli standard che Montella richiede ma che fa intravedere i primi lampi di brillantezza.

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