CARPI-MILAN/ Niang spina nel fianco, Cerci impalpabile

GIANLUIGI DONNARUMMA 6 – Quando chiamato in causa, compie parate importanti e decisive.

IGNAZIO ABATE 5 – Non sempre continuo in fase difensiva, in fase di spinta, non propone nulla di interessante.

ALEX 6 – Poco protetto dai centrocampisti, nonostante non sia scattante, assicura fisicità ed esperienza, non sbanda e si rende pericoloso in avanti.

ALESSIO ROMAGNOLI 5.5 – Soffre un po’ troppo Marco Borriello, non sempre è puntuale e preciso e, in determinate situazioni, appare in affanno.

MATTIA DE SCIGLIO 5 – Svolge male entrambe le fasi, non copre a dovere, tanto da essere saltato a più riprese, e offre cross prevedibili, imprecisi e telefonati.

ALESSIO CERCI 4.5 – Ripiega in maniera anemica, non crea superiorità numerica, sbaglia palloni importanti e viene meno nei momenti decisivi.

JURAJ KUCKA 6 – Malgrado sia impreciso, è autore di una prova di sostanza, mette in circolo grinta e potenza, recupera un buon numero di palloni e interdice con regolarità.

RICCARDO MONTOLIVO 5 – Altalenante in fase di non possesso, in cabina di regia, non imposta a dovere, tende a sparire dalla circolazione e non fornisce personalità.

Dal 68′, LUIZ ADRIANO s.v. – Nel quarto di gara a propria disposizione, si muove e si guadagna qualche fallo, ma non sfrutta l’unica palla gol a sua disposizione.

GIACOMO BONAVENTURA 5.5 – Soffre la fisicità e l’aggressività degli avversari, cambia spesso (e con poco successo) corsia di competenza, fa molto movimento, cerca di accendere la luce, ma non incide appieno.

M’BAYE NIANG 6 – Corre alla follia, si impegna nel lavoro sporco, spinge sulle fasce, svaria su tutto il fronte e fa il possibile per creare palle gol. Peccato che manchi di lucidità e non venga assistito dai compagni…

CARLOS BACCA 5 – Non tiene palla, non fa a sportellate con gli avversari, non fa salire la squadra e non sfrutta le azioni di rimessa a propria disposizione.

ALL. SINISA MIHAJLOVIC 5 – Presenta un Milan scolastico e un po’ troppo sbilanciato e non ha la pazienza di aspettare che il Carpi abbassi il ritmo, per poi uscire alla distanza e colpire nel momento decisivo. In questo modo, permette ai biancorossi di chiudersi e ripartire. Infine, nella ripresa, non si sforza per migliorare la situazione.

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