Tre gare da all-in, la differenza la faranno le motivazioni

La vittoria in Coppa Italia contro il Crotone ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi del Milan, ma anche Sinisa Mihajlovic non avrà dormito sonni tranquilli. Il tecnico serbo ha abbandonato San Siro scuro in volto con l’aria di chi se l’è vista brutta nonostante il 3-1 finale: la vittoria è maturata solo durante i tempi supplementari, grazie agli innesti decisivi di Bonaventura, Niang e Montolivo. Nei novanta minuti regolamentari la partita era terminata sull’1-1, grazie alle reti di Luiz Adriano per il Diavolo e di Budimir per i calabresi. L’allenatore ha grandi responsabilità per quanto visto martedì sera al Meazza: ha optato per uno scriteriato turnover e schierato una squadra disordinata, poco equilibrata e soprattutto mal disposta tatticamente.

La scelta degli interpreti è risultata completamente errata e la strategia di gioco ha portato veramente poco, lo dimostrano i primi quarantacinque minuti tutt’altro che avvincenti. Per fortuna, la qualificazione è comunque arrivata e oggi parliamo solo di atteggiamento sbagliato e non di eliminazione dalla Coppa Italia. L’importante è che l’approccio alla gara cambi in campionato: la strada è in discesa e sarebbe davvero un peccato sprecare un’occasione simile. Da qui alla fine del 2015, esclusi gli ottavi di finale di Coppa contro la Sampdoria, il Milan dovrà affrontare nell’ordine: Carpi, Hellas Verona e Frosinone. Saranno tre partite delicate, proprio perché si tratta di due neopromosse e l’ultima in classifica della Serie A.

Lo stesso Mihajlovic ha ammesso che alcuni giocatori non hanno interpretato nel modo corretto la partita contro il Crotone: “Giocare ogni tanto è difficile, oggi volevo vedere su chi potevo contare. Zapata? Ha sbagliato l’atteggiamento, fisicamente ce la può fare ma l’atteggiamento non mi è piaciuto”. Come dare torto all’allenatore rossonero? Il difensore colombiano ha commesso un errore nell’azione che ha portato al pareggio dei calabresi e per questo motivo ha ricevuto pesanti critiche, ma gli altri non si sono comportati diversamente. Salvo pochi casi, nessuno si deve sentire escluso dalla frecciatina del serbo. Nelle prossime partite rientreranno regolarmente tutti i titolari, la speranza è che in campo si veda una squadra che abbia davvero voglia di vincere.

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