Mihajlovic senza alternative: oltre ai titolari, nessuno all’altezza

Mihajlovic aveva avvertito, dopo la gara di Carpi è ormai chiaro: il Milan non ha cambi. L’ultima settimana rossonera ha dato delle preoccupanti risposte agli interrogativi dei tifosi, che da inizio stagione si chiedono quali siano realmente gli obiettivi della loro squadra. Ma quelli veri, non quelli fantastici ed irrealizzabili promessi come ogni inizio stagione dalla società. Il Milan fa fatica. Fa fatica anche contro le piccole, vedere la partita di Coppa Italia contro il Crotone e quella di domenica. Il problema? L’allenatore rossonero semplicemente non ha alternative agli undici titolari, e se le cose non girano, non può apportare in corso di gara alcuna variazione, tanto tecnica, quanto tattica.

Sinisa, non si sa con certezza se per manavantismo o per testare realmente le potenzialità della sua rosa, già martedì in Coppa Italia aveva lanciato l’allarme: schierando dal primo minuto tutte le riserve contro il Crotone, onestissima capolista della serie cadetta, ma pur sempre una squadra di B, il Milan non è risuscito ad andare oltre al pari nei 90’. È evidente quindi che, se le seconde linee non sono all’altezza di domare una rivale sulla carta nettamente inferiore, queste a maggior ragione non sono adeguate a rinforzare un club che punta alle più importanti zone di classifica. Domenica sera a Modena infatti la prova del nove: se Montolivo non brilla, Bacca è un fantasma e Cerci, come sempre, pasticcia troppo, Mihajlovic tra i suoi uomini non ne ha uno al quale affidarsi per provare a svoltare il match. E come si può biasimare un allenatore che, quando al settantesimo la partita non si sblocca, si volta verso la panchina e trova solo Nocerino, Mauri e Poli, o ancora, Suso e Honda?

È vero, ai box sono ancora fermi giocatori importanti. Bertolacci, mister 20 milioni, nonostante lo scetticismo si è rivelato in ogni caso un centrocampista che fa dell’inserimento la sua caratteristica principale e che, rispetto ai due mediani titolari, può garantire anche qualche gol. Menez, da quest’estate perseguitato da gravi e allo stesso tempo misteriosi infortuni, con le 16 reti della scorsa stagione è pur sempre il più recente cannoniere rossonero. Senza contare Balotelli, potenzialmente il giocatore più talentuoso tra le fila milaniste e senza dubbio il più capace a spaccare la partita, come si suol dire. Ma si tratta in tutti e tre i casi di incognite e, se pensiamo che le big del nostro campionato possono permettersi di tenere fuori gente del calibro di Icardi, Gabbiadini e Morata, le risposte relative agli obiettivi di questo Milan si levano spontanee.

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