Sinisa, la calma dopo la tempesta

Dopo le turbolente dichiarazioni rilasciate domenica pomeriggio nel post Milan-Verona, Sinisa Mihajlovic è tornato a parlare ai giornalisti nel primo pomeriggio durante la conferenza stampa di presentazione della gara di Coppa Italia di domani sera contro la Sampdoria. Una conferenza attesa e non tanto per le dichiarazioni che il tecnico serbo avrebbe dovuto rilasciare a proposito del match di domani. Molto più importante, infatti, era capire quale sarebbe stato lo stato d’animo dell’allenatore rossonero dopo la sfuriata post Verona contro gli arbitri e le polemiche che si sono scatenate nelle ore successive, tra cui quelle relative al suo futuro sulla panchina del Milan.

Mihajlovic è sembrato molto più tranquillo e pacato rispetto a tre giorni fa e non ha voluto commentare arbitri e polemiche di nessun tipo. L’aspetto più interessante è stato proprio il fatto d vedere un tecnico quasi sedato dall’ambiente e da quello che è successo nei giorni dopo alla sua sfuriata nei confronti della classe arbitrale. L’aspetto più significativo delle sue parole è quello riguardante una frase: “Ho imparato ad ascoltare e non commentare le parole del Presidente Berlusconi…”. Parole che fanno capire come Sinisa abbia scelto di essere una figura comoda a livello aziendale e di non sollevare casi e rumors inutili, visto il particolare momento che sta attraversando la squadra.

Un po’ come un leone in gabbia, quindi, che sceglie anche di ridimensionare il suo carattere e non essere a tutti gli effetti il Sinisa Mihajlovic che tutti conoscono. Una conferenza che ha fatto capire che si sta limitando su alcuni aspetti, scelta non del tutto sbagliata, ma che è tornata la serenità tra tecnico e ambiente circostante, almeno di facciata. Questa sua improvvisa calma, però, fa capire come il tecnico serbo non riesce e non è riuscito fin qui a prendere la situazione completamente in mano, a farsi amare dai tifosi, a farsi capire dai suoi giocatori e ad andare a genio ai vertici societari. L’esonero per ora non è un’ipotesi reale, ma la gara di domani resta uno snodo cruciale per il futuro prossimo del Diavolo.

 

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