Un Milan in netta… ripresa

La vittoria contro il Frosinone è arrivata nel momento più delicato della stagione rossonera: dopo il passaggio del turno in Coppa Italia contro la Sampdoria era fondamentale uscire dal Matusa con un successo per dare ulteriore morale a tutto l’ambiente milanista e per regalare qualche giorno di tranquillità a tutta la squadra. Detto ciò però è utile analizzare un’anomala tendenza che sembra avere il Milan di Sinisa Mihajlovic, ossia quella di gettare alle ortiche i primi quarantacinque minuti di gioco. Quest’attitudine risale addirittura alla vittoria contro il Chievo Verona del 28 ottobre: 1-0 il risultato finale con la rete di Antonelli al 52° e tante occasioni sprecate davanti al portiere veneto proprio nel secondo tempo.

Il copione si ripete la giornata successiva contro la Lazio all’Olimpico di Roma: Bertolacci porta in vantaggio il Milan che poi abbassa il ritmo per il resto del primo tempo. La sveglia suona puntuale nella ripresa quando le reti di Mexes al 53° e Bacca al 79° portano i rossoneri sul 3-0, inutile poi il gol di Kishna nel finale per il 3-1 definitivo. Arriviamo ai giorni nostri quando il Milan supera i sedicesimi di finale di Coppa Italia contro il Crotone grazie ai gol di Bonaventura e Niang addirittura nei tempi supplementari. I tempi regolamentari erano terminati 1-1 con le rete di Luiz Adriano e Budimir ad inizio secondo tempo. La storia si ripete negli ottavi di finale quando la squadra di Mihajlovic batte la Sampdoria con le reti di Niang al 50° e di Bacca allo scadere.

La partita contro il Frosinone ha confermato la spiacevole abitudine: i rossoneri vanno negli spogliatoi sotto per 1-0 dopo quarantacinque minuti d’affanno, prima di ribaltare il risultato con Bacca al 55° e Alex al 77°. Brividi poi nel finale con Dionisi che accorcia le distanze, ma Bonaventura al novantesimo segna il 4-2 e chiude definitivamente il match. Il filo conduttore tra tutte le partite citate è proprio l’assenza di gioco durante il primo tempo: non si può parlare di squadra sotto tono, si tratta invece di un Milan senza idee e svogliato. E’ un bene che si riesca a chiudere in crescendo, significa che la squadra ha la condizione fisica per poter uscire alla lunga distanza. Questo però non può essere un alibi, i rossoneri non possono permettersi di sprecare i primi quarantacinque minuti di partita.

Il Barcellona forse potrà farlo, ma il Diavolo no. I blaugrana mantengono alto il ritmo del gioco e continuano a mettere in difficoltà le avversarie anche lontano dalla porta, mentre il Milan non è attrezzato per farlo. Il thè nello spogliatoio e le parole di Mihajlovic sveglieranno i titolari, ma questo non è sicuramente un atteggiamento da grande squadra. La fame di vincere ci deve essere, sempre e comunque. Non basta giocare con voglia solo il secondo tempo: se incontri una squadre di un certo livello, nella ripresa non riesci certo a segnare per primo o a recuperare lo svantaggio. Il prossimo anno deve assolutamente cambiare l’approccio, i rossoneri hanno nelle gambe i novanta minuti a ritmo elevato. E’ arrivato il momento di dimostrarlo, adesso… prima che sia troppo tardi.

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