Verona: furore e ripartenze, retroguardia perforabile

Domenica pomeriggio, alle ore 15.00, il Milan ospiterà il Verona di Gigi Delneri. Gli scaligeri sono una squadra in crescita che, nonostante abbia perso anche nell’ultimo turno di campionato, non sia ancora riuscita a centrare i tre punti e al momento occupi l’ultima posizione della classifica, potrebbe venire a San Siro con grinta, determinazione, entusiasmo e voglia di rivalsa e mettere in seria difficoltà i padroni di casa. Insomma, pur essendo ventesimi nella graduatoria dell’edizione 2015/2016 della Serie A, i gialloblù non sono una compagine da sottovalutare.

Punti di forza: l’intensità; le ripartenze.
In campo con un 4-4-2 di stampo difensivo, i veneti metteranno in scena una prestazione caratterizzata da aggressività e furore, cercheranno di chiudersi, di non concedere occasioni, di metterla sulla fisicità e sull’intensità, di correre alla follia, di tenere ritmi molto alti, di bloccare le fasce, di impossessarsi dello scontro in mediana e di ripartire in contropiede. Ecco allora che, qualora il Milan non riuscisse a presentare un modulo equilibrato ed efficace, gli ospiti potrebbero riuscire ad arginare l’avanzata rossonera e ribaltare il fronte in maniera rapida e incisiva. Il tutto sfruttando l’interdizione e il dinamismo dei centrocampisti e i movimenti di Siligardi, seconda punta in possesso di spirito di sacrificio e brava a gravitare attorno a Luca Toni.

Punti deboli: la difesa.
Il vero problema del Verona, che nel campionato in corso non ha ancora trovato il bandolo della matassa e ha subito venticinque reti in quindici gare, riguarda le prestazioni della retroguardia. Il pacchetto arretrato gialloblù è infatti solito non assicurare continuità di rendimento e commette numerosi svarioni, in primis causati dalla mancanza della giusta concentrazione, in grado di compromettere l’esito degli incontri. Mentre i terzini alternano prove incoraggianti e performances in cui faticano in entrambe le fasi, la coppia centrale soffre spesso gli attaccanti avversari, palesa limiti in merito alla mobilità e al senso del gioco e non fornisce stabilità a lungo termine.

Giocatore chiave: Federico Viviani.
Centrocampista classe ’92, che annovera nel proprio repertorio dinamismo, velocità di pensiero e abilità in fase di non possesso, di rottura e di impostazione, nelle ultime gare, Viviani ha offerto prestazioni convincenti e ha dimostrato di trovarsi in un buono stato di forma. Bene, nel caso in cui il talento scuola Roma si esprimesse al meglio anche contro il Milan, il Verona potrebbe impossessarsi della zona nevralgica del terreno di gioco e rimanere in partita fino all’ultimo.

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