Il 2016 di Mihajlovic: Berlusconi, classifica e identità di squadra

Di ritorno al lavoro sul campo, smaltite le feste di fine anno, si riparte a programmare il futuro del Milan. Il 2016 di Sinisa Mihajlovic prevederà tre snodi fondamentali nel suo prosieguo in rossonero: prima di tutto ci sarà da chiarire il rapporto con la dirigenza; secondo poi si attende un miglioramento dei risultati; e ultimo ma non meno importante il progresso nello sviluppo di un gioco che sia ben definito.

Il primo problema evidenziato parte da tutte quelle punzecchiature che Berlusconi e Mihajlovic si sono dati in questi primi sei mesi di stagione. Il presidente non ha risparmiato critiche e delusioni per un tecnico che non ha ancora imparato ad amare; e dall’altra parte la glacialità delle parole del serbo nelle sue “non risposte” agli attacchi creano un alone di sfida alla società. Uno fiorettista che colpisce a colpi di sciabola, e uno sciabolatore che gioca di fioretto. Questi attriti, però, dovranno essere smorzati per il bene della squadra e per lasciare a Mihajlovic la serenità di impostare un lavoro volto a portare il Milan ad una dignitosa posizione di classifica. Classifica che potrebbe non essere il metro di giudizio per la riconferma dell’allenatore, ma che in caso di arrivo positivo darebbe al tecnico una carta da giocare qualora partisse la contrattazione. Infine, risolti gli attriti e con qualche buon risultato in più, il mondo rossonero si attende finalmente un’identità di squadra: il continuo cambio di modulo non rende e organizzare la squadra è diventata la priorità. Mihajlovic ha dimostrato di saper dare carattere, identità e gioco alle sue squadre e deve riuscirci anche qua al Milan.

Se si dovessero risolvere questi tre problemi, cosa per altro non impossibile, non stentiamo a credere che il Milan di Mihajlovic possa diventare nel breve tempo una squadra competitiva, specialmente se dal mercato dovessero arrivare dei rinforzi all’altezza. Perché un Milan solido fa paura ad ogni avversario, il livello si alza e la classifica si accorcia: gli obiettivi di Mihajlovic potrebbero non essere così lontani dall’essere raggiunti.

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