Ostaggi delle cessioni. Il Milan e il suo mercato (già) chiuso

Le solite “maledette” cessioni. Anche a gennaio 2016, in una sessione di mercato in cui le aspettative dei tifosi (anche per il fattore Mr. Bee) erano abbastanza alte, il Milan si trova a fare i conti con l’ormai celeberrimo “se non esce nessuno non entra nessuno“: serve sfoltire la rosa nel numero ma soprattutto sforbiciare il monte ingaggi. L’affaire Luiz Adriano, spedito alla volta della Cina in cambio di fior di milioni e rientrato clamorosamente a Milanello, è solo la punta più evidente di un iceberg preoccupante: i rossoneri mantengono il problema cronico di non riuscire a liberarsi di costosi e ingombranti esuberi che “zavorrano” il mercato in entrata. Oggi, a -6 dalla chiusura delle trattative, il Diavolo ha già chiuso il proprio mercato: parole e musica di Adriano Galliani, che ha spento con largo anticipo ogni velleitario sogno di mercato a tinte rossonere.

Al di là di Luiz Adriano, il cui rientro a Milanello non è imputabile a negligenze del club di via Aldo Rossi, i casi più spinosi e sorprendenti sono tre: Diego Lopez, Mexes e de Jong. Da titolari e leader indiscussi della squadra a reietti con le valigie in mano in meno di metà stagione: un epilogo decisamente beffardo per chi come loro ha dato tanto alla causa milanista. Se per l’ex Roma si era profilata in estate un’annata travagliata (Mihajlovic ne avrebbe fatto volentieri a meno già ad agosto, ndr), il doppio accantonamento di due campioni affermati come lo spagnolo e NDJ ha sorpreso proprio tutti. Anche guardando ai loro stipendi top: 2,5 netti il portiere, addirittura 3 l’olandese. E, per entrambi, scadenza al 30 giugno 2018: salari decisamente onerosi per il Milan che, senza le loro partenze, ha sostanzialmente le mani legate.

E ora? La speranza, si suol dire, è l’ultima a morire: il calciomercato è “pazzo” e imprevedibile sino all’ultimo secondo prima del gong. Ma il Milan, realisticamente, rimarrà ancora una volta imbrigliato da una rosa decisamente troppo ampia e dalla cronica difficoltà a operare sul mercato in uscita. E se qualcuno (per esempio Mexes) a giugno andrà in scadenza di contratto, altri come Diego Lopez e de Jong probabilmente torneranno sul mercato in estate, dopo altri mesi di panchine: venderli, in virtù della loro età non più verdissima e di ingaggi salati, sarà ancor più complicato. Le sirene estere stanno ancora suonando, ma tutto rimane economicamente complicato: l’ex Real, seguito in Turchia, ha spaventato il Besiktas con una richiesta monstre (5 milioni all’anno, ndr) mentre Nigel piace ai Galaxy in MLS. L’addio, in queste condizioni, sarebbe la soluzione migliore per tutti.

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