Abate-Antonelli show, il Milan torna a “volare” sugli esterni

In forma, in fiducia e pienamente dentro i meccanismi di squadra. In una parola: dominanti. Palermo-Milan è stata una gara altamente positiva per i rossoneri a 360°, con l’unico rammarico di non aver segnato lo 0-3 e di non aver chiuso per tempo i giochi, ma una menzione speciale va data ai devastanti esterni di difesa. Eh sì perché il duo Abate-Antonelli, al “Barbera”, ha portato un contributo essenziale per gli importantissimi tre punti raccolti nella trasferta siciliana. I due terzini di Mihajlovic, peraltro tifosi milanisti e cresciuti nel Settore Giovanile meneghino, hanno messo a ferro e fuoco le corsie laterali del Palermo, risultando vere e proprie spine nel fianco per Sorrentino e soci con il loro moto perpetuo in avanti e la loro attenzione in fase di non possesso.

Antonelli, ormai, non è più una sorpresa. L’ex capitano del Genoa, tornato in rossonero dodici mesi fa, è ormai diventato a tutti gli effetti un titolarissimo e un pretoriano di Mihajlovic. Del figlio di Dustin piacciono l’attenzione e l’intelligenza tattica, oltre a un impegno sempre massimo, ma anche la capacità di incidere in proiezione offensiva: il numero 31, tra reti, assist, e rigori procurati (l’ultimo proprio ieri al “Barbera”), è una preziosa arma in più per il Milan. Di Abate, invece, sorprende una condizione fisica davvero ottimale e una maggiore precisione nell’ultimo passaggio: i troppi infortuni muscolari ne avevano spesso minato la continuità e il rendimento. E in più, per Igna, l’importanza di essere un giocatore esplosivo e di “strappi”: una caratteristica che lo rende importante nel gioco di Mihajlovic fatto di ripartenze e di veloci capovolgimenti d’azione.

Insomma: due terzini così sicuri e dentro i meccanismi di squadra, dalle parti di Milanello, non si vedevano da tempo. Abate e Antonelli non formano di certo un duo avvicinabile al tandem d’esterni per eccellenza nell’immaginario collettivo rossonero, l’indimenticata coppia brasiliana Cafu-Serginho, ma insieme stanno contribuendo e non poco all’ottimo momento di forma della squadra. Aiutati, anche, da un modulo (il 4-4-2) perfetto per esaltare i giocatori di fascia e dal lavoro qualche metro più avanti di Honda e Bonaventura, abili e tecnicamente adatti ad aprire spazi per le discese dei terzini. La gara contro il Palermo, squadra non certo insuperabile, è l’ultimo step di una crescita costante e continua, coincisa con la scelta di Mihajlovic di puntare definitivamente su di loro nell’undici titolare. Per De Sciglio e le sue ambizioni di riscatto è un grosso problema in più, per Sinisa una bella e rinfrancante notizia: Abate-Antonelli è il tandem giusto per continuare a “volare”.

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