Albertini: “Berlusconi mi ha sempre parlato più del futuro del Milan”

Anche Demetrio Albertini ha fatto arrivare i suoi auguri a Silvio Berlusconi per i trent’anni di presidenza del Milan. Attraverso il proprio profilo ufficiale su Facebook, l’ex regista rossonera ha raccontato una serie di aneddoti: “Ho incontrato x la prima volta il presidente prima del trofeo Berlusconi del 1988. Ero stato convocato dal mister Sacchi e finito il pranzo mi volle conoscere. Filippo Galli cercó di darmi qualche consiglio, mi aggiustò il nodo della cravatta. Ero agitato ma felice. Con Le sue parole, con i suoi atteggiamenti mi mise a mio agio subito e la mia agitazione scomparve. Avevo 17 anni. Parlammo come un padre parla ad un figlio con tante speranze. Era la primavera del 1990. Era sua abitudine venire a Milanello tutti i sabati per pranzare con la squadra. Volle passeggiare con me dagli spogliatoi al ristorante. Con la mano sulla spalla mi chiese perché non avevo le calze. Mi spiegò che ero giovane ma che dovevo cominciare a curare i miei strumenti di lavoro; che le caviglie, i piedi andavano coperte sempre se no avrei pagato le conseguenze più avanti. Nel mio stupore dovetti dargli ragione. Lui mi domandò compiaciuto ” vedi ad avere un presidente come me?” Sorridendo “… un rompi coglioni in più”. Mi disse che non avrebbe voluto mandarmi via a fare esperienza ma che avrei dovuto impegnarmi a migliorare il colpo di testa. “Devi volere il massimo, non porti limiti e devi credere nel lavoro”.

Poi una telefonata: “Era la stagione 91/92. In un allenamento mi procurai una brutta distorsione alla caviglia. Ero disperato, stavo facendo il primo campionato da titolare con la mia squadra del cuore. Ricordo che ero a pranzo dai miei genitori. squillò il telefono. ..”È la segreteria del presidente Berlusconi” pensai subito ad uno scherzo invece era proprio lui. Voleva sapere come stavo, voleva accertarsi che non avrei forzato il rientro ma che dovevo pensare a tutte le partite che avrei dovuto giocare nel Milan”.

E ancora: “Estate 2000. Durante un allenamento infrasettimanale arrivò in elicottero a Milanello. Voleva proseguire la nostra conversazione del giorno prima fatta per telefono e parlarmi di persona. Mi stupì molto. Volle risolvere immediatamente qualsiasi problema. “Tu rimani con noi fino a quando sarò presidente“. Ci rivedemmo a Roma nel 2003/04 in occasione della presentazione della candidatura x Euro 2012. Mi chiese cosa fosse successo…”.

Infine: “Il mio sogno sarebbe stato quello di finire la mia carriera nel Milan ma se tornassi indietro vorrei rivivere tutte quelle esperienze che ho fatto, però posso dire che la sofferenza passa l’aver sofferto mai. Marzo 2006. La mia ultima partita a san Siro con la maglia del Milan. Una gioia infinita poter festeggiare a casa mia con tanti dei protagonisti dei primi 20 anni della presidenza Berlusconi. Van Basten, il più grande… “solo tu potevi organizzare una giornata cosi” In campo tanti amici. Sugli spalti tanti tifosi felici. In tribuna, sorridente il presidente Berlusconi. Bello aver festeggiato insieme. Ho vissuto in questi ultimi 10 anni da tifoso. Ho gioito per le vittorie ed ho sofferto per alcune sconfitte. Col presidente ci siamo incontrati diverse volte, anche alcuni mesi fa, e alla fine… mi ha sempre parlato più del futuro del Milan che del passato. Complimenti e auguri”.

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