Lavagna tattica: l’Udinese di Colantuono

In ripresa. Ma ancora convalescente, complice una classifica decisamente migliorabile e una vittoria che manca da un mese. L’Udinese di mister Stefano Colantuono è uscito risollevato dall’ultima settimana di campionato: i due pareggi contro Lazio ed Empoli, squadre superiori per gioco e rendimento, hanno rafforzato la posizione del tecnico e ridato fiducia a un ambiente in difficoltà. Anche perché la trasferta del “Castellani”, per i friulani, è una gara segnata dal rammarico di non aver tenuto il risultato e di aver perso i tre punti proprio nei minuti finali del match. I bianconeri, ovviamente, verranno a San Siro comunque sfavoriti, ma più consapevoli dei propri mezzi e con un allenatore meno traballante.

Tatticamente, invece, Mihajlovic dovrà aspettarsi questo: un’Udinese che verrà a Milano per difendere e ripartire, cercando di chiudere gli spazi ai devastanti velocisti del Milan in avanti (su tutti Bacca e Niang) e ai palleggiatori sulla trequarti (Honda, Bertolacci e Bonaventura se recupererà dall’infortunio). Una situazione tattica non propriamente felice per il Diavolo 2015/2016: i rossoneri hanno dimostrato in più occasioni di soffrire squadre chiuse che limitano i tanti giocatori presenti in rosa che fanno la differenza con i loro “strappi”. Le caratteristiche tecniche di centrocampo e attacco, d’altronde, fanno del Milan una compagine esaltante a campo aperto e in crisi di fronte ad aree intasate. E Colantuono al “Meazza” farà leva proprio su questi problemi strutturali e tecnici dell’avversario per concedere poca libertà e pochi metri alle bocche da fuoco e tentare di ripartire bene.

Tutte motivazioni che portano a una conclusione: Milan-Udinese sarà una partita ancora più importante del derby e di quella di Palermo. Se la stracittadina è stata una partita “adatta” tatticamente e i siciliani sono sembrati decisamente evanescenti e fragili, domani i rossoneri dovranno eccellere a 360° in campi in cui sinora ha steccato: offrire continuità di risultati e gioco sul medio-lungo periodo e riuscire a scardinare un 3-5-2 che farà della densità, della corsa e del contropiede le sue armi predilette. Un “occhio” particolare dovrà essere dato anche a qualche pericoloso singolo: il sinistro di Lodi può creare problemi sui calci piazzati e non solo, mentre il sempiterno Di Natale è una pericolosa bestia nera del Milan anche a 38 anni. Ma soprattutto servirà la massima attenzione su Duvan Zapata: il colombiano è un centravanti estremamente completo e vario, capace di far male in ogni modo possibile. Riuscire a limitarne esplosività e fiuto del gol nei minuti che Colantuono gli concederà nella ripresa sarà fondamentale.

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