QS, Sacchi: “La politica ha allontanato Berlusconi dal Milan. Galliani era fantastico…”

Lunga ed interessante intervista di Arrigo Sacchi all’edizione odierna de Il Quotidiano Sportivo. L’ex allenatore del Milan ha parlato di Silvio Berlusconi: “Il primo dei rivoluzionari. Quando, trent’anni fa, sbarcò nel mondo del pallone, lui era avanti un’era geologica rispetto al resto del mondo calcistico: faceva scelte che erano fuori dalla mentalità ordinaria. Pensava e agiva da imprenditore vero, mentre gli altri erano rimasti artigiani. Quanto capii che voleva davvero portarmi al Milan, gli dissi: lei è un pazzo o un genio. Bisogna sapere che Berlusconi, almeno nel periodo in cui sono rimasto io al Milan, ha speso e investito molto meno di tanti altri. Quando comprammo Rijkaard per 5 miliardi, Berti venne trasferito all’Inter per 7,5 miliardi. E con tutto il rispetto, fra i due non c’è paragone. Ancelotti, che tutti davano per finito per gli infortuni a catena che lo avevano colpito, costò 4 miliardi, Donadoni 1,2 e Van Basten arrivò a costo zero perché era in scadenza di contratto. In tema di giocatori decidevo io, ispiravo ogni scelta, ma Galliani era fantastico, un dirigente di alto livello fra i più bravi al mondo. Oggi è ingiustamente criticato e messo alla berlina da alcune frange di tifosi. Ma vi assicuro che in quel Milan non falliva mai il colpo, era capace di arrivare sempre all’obiettivo che ci eravamo prefissati. Oggi l’intero calcio italiano attraversa un momento difficile, il problema della ricerca di capitali stranieri dà l’idea di quanto sia complicato muoversi oggi in questo mondo. Ma il vero problema è che il Berlusconi di quegli anni d’oro aveva la testa al novantanove per cento sul Milan: era il suo primo pensiero. Mi chiamava due volte al giorno e mi dava la precedenza su chiunque. Oggi non è più così e la politica si è presa quasi tutte le sue energie“.

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