SALA STAMPA/ Sarri: “La squadra ha creato, chiudere il Milan nella propria metà campo mi inorgoglisce”

Queste le dichiarazioni rilasciate, nella conferenza stampa successiva a Napoli-Milan, da Maurizio Sarri: “Abbiamo dominato, otto palle gol a una, quindi, la squadra ha creato. Siamo in un momento in cui sfruttiamo poco quello che creiamo. Il palo di Mertens è l’esempio. Fino a quando produciamo, non dobbiamo preoccuparci: i gol arriveranno. Sarei più preoccupato di un gol fatto su una sola azione. È stato brutto uscire dal primo tempo sull’uno a uno, poi, la squadra era nervosa, inferocita, per come è arrivato. Mi inorgoglisce chiudere il Milan che ha un budget superiore, a fare la provinciale: è motivo d’orgoglio. Avendo perso a Torino, le valutazioni diventano negative, ma la gara è stata equilibrata, entrambe hanno creato poco, oggi abbiamo creato tanto e la gara è stata a favore nostro in modo imbarazzante. Il gol del Milan? La difesa era messa benissimo, in modo perfetto direi, c’era fallo in precedenza su Allan. Koulibaly non ha attaccato il pallone, poi Callejon e Hysaj non hanno visto partire il cross anche se resta un errore. Il nostro gioco? Ognuno ha le sue caratteristiche, di certo non possiamo vincere per impatto fisico. In queste ultime uscite, siamo stanchi negli ultimi sette metri di campo e non negli altri novantatré. A Villarreal, è mancata lucidità nell’ultimo passaggio, ma non è stanchezza. Fisiologicamente un uomo non può stare più di venti giorni al top, magari qualcuno invece che al cento per cento è al novantotto per cento, ma fa parte della normalità. L’ingresso di Gabbiadini? Giocare solo con due centrocampisti, a mezz’ora dalla fine, avrebbe potuto essere eccessivo, rischioso, ho preferito inserirlo nel finale quando loro non ripartivano più e nonostante questo abbiamo concesso qualcosa. Gabbiadini insieme a Higuain? No, non abbiamo centrocampisti in grado di giocare a due. Dovrebbe restare fuori Jorginho o Hamsik per rischiare Lopez-Allan. Per un giocatore ne perderei altri importanti. Grassi? È un ’95, mi sembra impopolare dargli troppe responsabilità: ha poche partite, in Serie A, e deve crescere, dopo l’infortunio. Poi, ha grandi potenzialità e dimostrerà il suo valore“.

Impostazioni privacy