Un muro che segna, guardate che Alex

La splendida vittoria nel derby di ieri sera contro l’Inter ha, tra i tanti, il volto e l’espressione rude e cattiva del centrale brasiliano Alex. Il suo gol ha aperto la strada verso il dominio rossonero e ha indirizzato la partita a favore dei padroni di casa. Fino a quel momento i nerazzurri erano stati più pericolosi ed il Milan non era riuscito ad interpretare la gara come poi ha fatto dalla rete del vantaggio in poi. Il suo stacco di testa imperioso su Santon, che guarda caso ha ricordato un altro illustrissimo di qualche anno fa ripreso dalla Curva Sud, è stato fondamentale per il successo milanista.

In generale, però, è stata la prova nel complesso del centrale ex Paris Saint Germain e Chelsea a convincere. Un solo errore che poteva costare caro, quello che ha generato il rigore su Icardi e che ha rischiato di fargli prendere il secondo giallo che avrebbe lasciato la squadra in dieci. Per sua fortuna, però, il palo ha salvato il Milan e il giudizio sulla sua prestazione resta ottimo. Determinante sulle palle aeree in entrambe le aree da rigore, sicuro negli interventi e nelle chiusure, un gigante al cospetto dell’inconcludente batteria di punte e mezze punte schierata in campo da Mancini.

E, come per magia, quando c’è lui in campo anche Alessio Romagnoli sfodera sempre prestazioni positive e sembra più affidabile. Come se si sentisse al sicuro, protetto dal suo compagno di squadra, quello con più esperienza, quello con più passato e prestigio internazionale. In questa stagione, ma anche nella scorsa, l’unico problema del brasiliano è stato rappresentato dai tanti, troppi infortuni muscolari che troppo spesso lo hanno tenuto lontano dai campi di gioco. Anche nella rinascita di Alex, però, c’è la mano di Sinisa Mihajlovic che, nonostante in estate tutti dessero il brasiliano dietro ai vari Rodrigo Ely, Zapata e Mexes, da Torino in poi ha puntato su di lui e, se non per alcuni infortuni, non lo ha più tolto dal campo.

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