Menez avanza ma non basta

Il post partita polemico del Milan ha lasciato strascichi e sicuramente farà discutere anche nei prossimi giorni. L’attacco dei senatori Abate e Abbiati nei confronti della squadra, rea di non avere un atteggiamento da Milan, è rimbombato in maniera assordante dal Bentegodi fino a Milano.

Un attacco che ha coinvolto tutti, il portiere rossonero non ha fatto nomi, ha espresso un fastidio verso quei compagni che non accettano i richiami e rispondono scocciati. Non sappiamo se intendesse qualcuno in particolare, vero è però che Menez si è lamentato per il cambio, ha sbuffato, ha dato un’occhiataccia a Sakic ed è andato direttamente negli spogliatoi. Tutti vogliono giocare, tutti vogliono dare il proprio contributo alla causa e ci sta non prendere bene una sostituzione, soprattutto dopo essere tornati titolari dopo tantissimo tempo.

Zero certezze sui riferimenti del portiere del Diavolo ma analizzando comportamenti e smorfie il cerchio si stringe e il numero 7 rimane un valido ‘sospettato’. La gara dell’ex Roma non è stata sufficiente, nonostante un inizio promettente e una condizione fisica sicuramente in ascesa. Zero tiri in porta e un dialogo con Bacca praticamente inesistente: il suo spirito anarchico non gli consente di avere una grande collaborazione con i compagni ma la situazione di Jeremy non appare ancora entusiasmante. Difficile che venga confermato con la Lazio, visto anche il recupero di Luiz Adriano, anche se il 100% lo si raggiunge solo giocando con continuità. E’ un circolo vizioso ma il Milan in questo momento non ha tempo di aspettarlo o di testare nuove combinazioni per farlo rendere al massimo.

La speranza è che la sfuriata dei due senatori sia arrivata a tutti, compreso lui. Se cambia di testa, di conseguenza le gambe reagiranno più velocemente e il suo enorme talento farà il resto: deve tornare a essere l’arma in più, non un peso da spronare. Anche perché è vero che la Champions ormai è andata ma a fine maggio si potrebbe comunque alzare un trofeo.

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