Scoppia il caso Menez

A poche ore dal pareggio di San Siro con la Lazio, è arrivato il momento di tirare le somme in casa rossonera. Uno dei reparti sotto osservazione è sicuramente l’attacco che ultimamente non sta particolarmente brillando. Dalla brutta sconfitta contro il Sassuolo, le reti subite superano quelle segnate e non basta se si ambisce alle posizioni della classifica che contano. La sterilità in avanti sta vanificando l’impegno della difesa, mentre il ritorno al gol di Bacca regala però speranze al Milan e ai suoi tifosi. Il feeling con il rientrante Luiz Adriano lascia veramente ben sperare ed è lo stesso Sinisa Mihajlovic ad ammetterlo: “Il brasiliano ha fatto una buona partita: non giocava dalla gara di andata con l’Alessandria. Non sta bene di condizione, ma ha giocato finché ha avuto forza. Bacca ha fatto gol, ma sono pochi gli altri che segnano. Balotelli e Menez non hanno le caratteristiche di Luiz Adriano e Niang, non hanno lo stesso spirito di sacrificio. Non è un problema, ma  bisogna fare la differenza sul campo”.

mihajlovic milan-carpi (spaziomilan)Ci riallacciamo alle ultime parole del tecnico rossonero per evidenziare la netta bocciatura di Menez contro la Lazio, peggio anche di Balotelli che a brevi tratti ha tirato fuori la grinta e si è espresso come il giocatore che abbiamo imparato a conoscere in passato. L’atteggiamento del numero 45 rossonero è lievemente migliorato, anche se non è ancora sufficiente se vuole rubare spazio a Luiz Adriano ed affermarsi nell’attacco del Milan. Il brasiliano ha giocato una buona gara, di sacrificio e di quantità: grazie al suo preciso assist, Bacca è riuscito a riportare il risultato in parità. In generale a Mihajlovic non va a genio la remissività del francese e non lo nasconde a nessuno, tanto che nel post partita della gara contro i biancocelesti è stato molto diretto nei suoi confronti: “Menez non è un giocatore che si sacrifica molto. E’ così da sempre. In passato però ha fatto la differenza, segnando e regalando assist. Va bene non sacrificarsi, ma deve sopperire a suon di gol e per il momento non lo sta facendo”.

Sono doverose le attenuanti del caso, dato che Menez è ritornato in campo ad inizio marzo dopo un grave infortunio che l’ha tenuto lontano dal calcio giocato per ben otto mesi. Il problema è che le partite passano e la situazione non cambia, le scuse sono sempre meno e cominciano anche a scarseggiare. Il francese dovrebbe approfittare di ogni occasione e non sprecarla, ma sembrerebbe che ieri non volesse nemmeno accettare il cambio. Le voci parlano di un Jeremy svogliato in panchina senza nessuna intenzione di sostituire Honda e costretto a farlo solo dall’entourage del tecnico rossonero. Non sappiamo se i rumors siano reali o men, non possiamo però ignorare quanto visto in campo: tanti errori da parte, palloni persi e occasioni sprecate. Senza grinta e totalmente deconcentrato. E adesso si parla di addio sicuro a fine stagione.

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