Game over. Finisce il sogno, la flebile fiammella della Champions si è spenta definitivamente a Sassuolo, in un campo impossibile per il Milan che al Mapei Stadium non riesce proprio a far risultato. Il peggior Milan del 2016 è naufragato sotto i colpi di Duncan e Sansone e saluta la possibilità di tornare nell’Europa che conta. Mancano 10 partite e i 9 punti dalla Roma sembrano francamente troppi, per una squadra discontinua e malata come il Diavolo.
Occasione fallita, in una gara da vincere la squadra non ha ripetuto le ottime prestazioni fornite in questo girone di ritorno. E recriminare sulle assenze di Abate, Montolivo e Niang, non serve e sarebbe ingiusto limitare tutto e solo a questo. La chance concessa a Balotelli e Menez non è stata sfruttata come non è stata sfruttata dal resto della squadra che dopo un inizio incoraggiante si è completamente spenta. Questo è il lato più preoccupante di questa sconfitta, il Sassuolo aveva più fame, più voglia, più concetti di gioco e ha corso molto di più. Come sempre quando non arrivavano i tre punti le colpe vanno suddivise anche con l’allenatore, che ha stupito tutti scegliendo Zapata al posto di Romagnoli e nel post partita si è imbufalito con gli arbitri, per il secondo gol dei neroverdi. Un’arrabbiatura che ovviamente ha coinvolto anche i suoi giocatori, rei di aver subito due gol per una mancanza di concentrazione.
La sensazione è che senza Niang, non ci sia un rosa un altro attaccante adatto a fare da partner a Bacca: Balotelli è una prima punta e si pesta i piedi con il colombiano i e Menez non è ancora in condizione. Le alternative sono queste, difficile tentare esperimenti senza grandi mezzi a disposizione, sopratutto dal punto di vista fisico. Rimane Boateng ma in quel caso dovrebbe cambiare il modulo e mettere il ghanese trequartista. Gli assenti hanno sempre ragione alla fine, con i se e con i ma non si vincono le partite. La certezza, purtroppo, è che la fatal Sassuolo prosegue per il Milan e questa volta potrebbe essere stata decisiva.