Sognando Conte, il lavoro di Miha non si butta. Il bilancio…

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Possiamo stare qui a raccontarci che in queste ultime otto partite il Milan ha l’obiettivo di mantenere il sesto posto e di finire la stagione a testa alta, ma sappiamo perfettamente che di fatto per noi il campionato è finito a Reggio Emilia con la certezza di non poter lottare fino alla fine per il terzo posto. E’ difficile motivare la squadra di qui alla fine, soprattutto per un allenatore che nessuno, nemmeno Galliani, si sforza ormai di confermare.

Mihajlovic ci prova con grande professionalità e dignità. La squadra, almeno i “vecchi” si sforzano di seguirlo. E queste sono già belle novità rispetto alle ultime due stagioni. Infatti, anche se il nostro campionato è finito, non credo che “sbragheremo” e non credo che arriveremo più in giù del sesto posto. La finale di Coppa Italia merita un discorso a parte: quando stacchi la spina è difficile riattaccarla per una sola partita a due mesi di distanza. Soprattutto perché quella sarà sicuramente l’ultima panchina di Sinisa. E aggiungiamoci poi che di fronte c’è la Juve.

Dunque un altro anno anonimo ma, se vogliamo, una timida inversione di tendenza rispetto agli ultimi due anni. Anche perché c’è la sensazione che il lavoro fatto da Mihajlovic non sia tutto da buttare via, anzi. Tanto per cominciare dopo due anni, il Milan è tornato ad “allenarsi” e a lottare in campo per tutti i 90 minuti. E’ iniziata una buona opera di “taglio dei rami secchi” che avrebbe subito un’ulteriore accelerazione senza alcuni “interventi” dall’alto (casi Mexes e De Jong). Il gruppo è tutto sommato sano, a parte alcune canoniche eccezioni. Che però non la fanno da padroni, anzi. E poi Sinisa ci ha lasciato in eredità il portiere del futuro, un ottimo centrale e qualche altro buon elemento di complemento. Anche Carlos Bacca, che probabilmente non sarà l’attaccante ideale per costruire la squadra del futuro, non si è svalutato, anzi volendolo rivendere si riesce anche a fare cassa. Stesso dicasi per gente come Honda o Luiz Adriano, arrivati a parametro zero e che, in caso di cessione, genererebbero una buona plusvalenza.

Insomma, ci sono le premesse per costruire una buona annata, nulla di speciale, ma almeno qualche passo in avanti. Molto dipenderà dalla scelta dell’allenatore e ancora di più dipenderà da quanto il presidente lo lascerà lavorare tranquillo. I candidati sono tanti, ma non c’è ancora una convinzione in proposito. Anche perché si aspetta ancora la definitiva risposta dell’obiettivo numero “unissimo”, cioè Antonio Conte. C’è di buono che finalmente dal 1 luglio 2016 si smetteranno di pagare tre allenatori, visto che scadono i contratti di Seedorf, Inzaghi e Mihajlovic rescinderà per andare probabilmente alla Lazio. Come vedete faccio discorsi che ruotano tutti attorno a logiche economiche. Perché la proprietà (Fininvest) è stata chiara sulla necessità di limitare le perdite. E anche il prossimo mercato sarà fatto con i proventi delle cessioni non con immissioni di denaro fresco. Non a caso il candidato numero uno per l’attacco è il genoano Pavoletti.

A proposito di bilancio, una doverosa chiosa sulla notizia del passivo 2015 che si attesterà ancora sui 90 milioni di euro (fonte www.calcioefinanza.it di sabato 19 marzo scorso): a pagina 3 leggiamo testualmente: “Sembra che la perdita sia dovuta in misura maggiore allo sbilancio tra ricavi e crescenti costi operativi”. Tra questi “costi operativi” vengono evidenziati alcuni fattori:
– “quelli legati al personale tesserato”, quindi gli stipendi di calciatori e allenatori
– “quelli legati ad altre voci della gestione come la nuova Casa Milan e le consulenze pagate per il progetto dello stadio al Portello”.

Ma come? Quando su queste pagine due anni fa ci siamo posti delle domande sul successo economico dell’operazione Casa Milan ci siamo visti sbattere in faccia una ipotesi di azione legale e adesso www.calcioefinanza.it scrive che dal bilancio 2015 si evince questo? Curioso che la notizia non sia stata riportata da nessun’altra testata. Forse i colleghi di www.calcioefinanza.it hanno preso una cantonata, ma questo lo scopriremo tra pochi giorni, quando verrà pubblicato questo ennesimo bilancio in rosso e l’azionista di maggioranza sarà costretto ancora una volta a pagare una cifra spropositata per una squadra malandata.

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