Gazzetta, Capello e Albertini sono sicuri: “Milan, riparti dagli italiani”

L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport ha intervistato numerosi ex rossoneri che hanno espresso la loro opinione sul futuro del club. Fabio Capello ha dichiarato: “Non credo che il progetto di Berlusconi sia un discorso di comodo, fatto in ottica risparmio. La trovo invece una cosa bella e interessante. Io mi ero trovato 4-5 giocatori dal settore giovanile che erano pronti, ma non sempre capita. Lo scopo per un club come il Milan dev’essere prendere giocatori italiani di livello per farli diventare top anche in ambito internazionale. Devo dire che molti miei colleghi non hanno grande coraggio, tanto di capello a Mihajlovic su Donnarunna. La bravura è capire quando è il momento di fare la scommessa. A me per esempio andò bene con Albertini: giocava a Padova, il cui tecnico Colautti riteneva non fosse pronto. Ma per me lo era e lo riportai in rossonero“.

 

Albertini

Proprio Demetrio Albertini ha approvato il piano di Berlusconi, sempre dalle pagine della rosea: “L’idea di Berlusconi mi piace, è estrema ma alla base di una squadra vincente c’è il senso di appartenenza. Nel mio Milan dei primi anni ’90 eravamo 14 giocatori di Milano o vicino, molti dei quali giovani che non avevano ancora vinto nulla. Se vuoi tornare a vincere oggi magari non basta, sulla base italiana devi poi inserire stranieri di valore, come fa la Juve. E non sarebbe un progetto a basso costo: gli italiani bravi hanno un prezzo. Se coinvolgi tutto il club e l’ambiente in tre anni hai una squadra di nuovo pronta per vincere. Io che ho giocato all’estero so che quando giochi per il tuo Paese o la tua città ci metti qualcosa in più

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