Cessione Milan, avanza Mister X. Berlusconi può cedere la maggioranza

Firma Bee SpazioMilanUn anno dopo la famosa visita e il famoso discorso di Berlusconi all’ingresso dell’hotel Park Hyatt, l’affare con Mr. Bee è in altissimo mare. L’economia e la Borsa cinese hanno tirato diversi colpi bassi agli investitori che avevano dato mandato al broker di Bangkok, costretto a chiedere altro tempo a Fininvest e a bussare a nuove porte per cercare di arrivare ai 480 milioni promessi. E la deadline scade a fine campionato (fine maggio). Ecco perché ha avuto vita facile cui ha provato ad inserirsi in corsa nella grande tema irrisolto della cessione di parte del Milan.

Proprio un soggetto esterno, adesso, è in pole position. Trattasi di una cordata cino-americana, dove di cinese c’è il “capo” e di americano l’advisor. Al momento i nomi sono top secret ed è comprensibile visto il precedente, poi si sta già entrando nella fase calda e quindi esiste il patto di riservatezza (da rispettare anche nei rispettivi Paesi). I primi contatti iniziarono circa 12 mesi fa, quando la posizione di Taechaubol pareva forte e tale proposta superficiale. Invece era la più solida fra le alternative e la manifestazione d’interesse, dopo il via libera di Silvio, è andata avanti diventando una vera trattativa. La proposta è al vaglio dei tecnici e lo stesso Cavaliere non l’ha ancora approfondita nei dettagli, racconta La Gazzetta dello Sport, ma di base viene considerata valida e interessante. Imminente la firma di un preliminare di esclusiva, a cui seguirebbe la due diligence (analisi dei conti). Gli ottimisti parlano di “settimane” per la chiusura, vista la disponibilità immediata di capitali, però Fininvest ci va piano.

Rispetto a Bee,il vantaggio di tale gruppo è la proprietà unica e non una galassia di imprenditori terzi. Le grandi differenze, invece, sono la valutazione del 100% club rossonero, attorno a 700 milioni (al posto di 1 miliardo), e la volontà di avere subito la maggioranza. Cosa che Berlusconi starebbe prendendo in considerazione come mai in passato. E Galliani? Destinato a restare in ogni caso, forte del contratto in scadenza nel 2019 e nonostante la “battaglia” per non esonerare Mihajlovic.

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