Donnarumma e Mauri, le uniche luci nel buio pesto

Trovare dei lati positivi dopo la sconfitta contro l’ultima in classifica che arriva a tirare ventotto volte verso la porta milanista, dopo il punto più basso dell’ennesima stagione maledetta, appare quantomeno complicato. Eppure ci sono almeno un paio di motivi per farlo. Il primo è il più evidente, l’unico che regala un piccolo sorriso ai tifosi rossoneri, e porta il nome di Gigio Donnarumma, ancora una volta il migliore in campo tra i suoi, ancora una volta l’unico a salvarsi. Il secondo, un po’ meno luccicante, porta il nome di José Mauri, altro giovane che ha dimostrato a tanti suoi compagni di squadra più anziani ed esperti, che sarebbe bastata un po’ di voglia in più per evitare l’ennesima umiliazione stagionale.

Il portierone rossonero continua a stupire. Anche ieri ha sfornato prodezze su prodezze, ha salvato il Milan in almeno quattro o cinque nitide occasioni gialloblu e ha dimostrato ancora una volta che per il futuro, per il dopo Buffon, la Nazionale azzurra può stare davvero tranquilla. Ad appena diciassette anni, alla sua prima stagione da titolare, è già senza ombra di dubbio il miglior calciatore dell’intera stagione milanista. I suoi numeri tra i pali sono da stropicciarsi gli occhi ed il suo valore di mercato crescerà a dismisura di partita in partita. Ora, c’è solo da augurarsi che la società lo protegga dai primi attacchi e dalle prime vagonate di denaro e che lo faccia crescere in rossonero. Questo Milan non può certo prescindere da Donnarumma e venderlo già ora, sarebbe davvero un colpo troppo pesante da digerire.

José Mauri, invece, era appena alla sua prima partita da titolare con la maglia rossonera, dopo il buon spezzone di gara giocato giovedì contro il Carpi. Non ha fatto cose trascendentali, ma è stato senza dubbio tra i più propositivi, ha fatto vedere voglia, corsa e caparbietà. Ha dimostrato che in questo centrocampo si sarebbe potuto puntare su di lui molto più spesso, dopo che a gennaio è rimasto a Milanello, invece di andare a fare esperienze altrove in prestito. Soluzione questa che era pressoché scontata fino a cinque giorni fa, ma che ora non lo appare più. D’altronde il reparto ha bisogno di freschezza, di dinamismo e di tecnica e il giovane argentino potrebbe tornare davvero utile, anche nel nuovo Milan targato 2016/2017.

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