Gli allenatori sono l’ultimo dei problemi. Ancora non era chiaro?

Fabrizio Villa collabora con SpazioMilan.it da settembre 2011, dopo esser stato realizzatore nel 2010 per Sky Sport. E’ opinionista a “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT).

Cristian non ha colpe. In fondo se chiedessero ad ognuno di noi di allenare il Milan, un po’ per amore, un po’ per visibilità, un po’ per ambizione, tutti accetteremmo. Poi però ci schianteremmo contro i limiti oggettivi di questa rosa. Limiti talmente evidenti, che nella sua prima a Marassi, Brocchi ha schierato gli stessi 11 che Mihajlovic aveva messo in campo contro la Juve.

Fortemente atipico che dopo un cambio tecnico i titolari restino invariati, tuttavia così é stato. Dietro a questa che pare essere una banalità, ci sono molte delle ombre che avvolgono Milanello in questi anni. Brocchi ieri sera ha tentato di uscire dal seminato. L’ha fatto forse nel modo più criticabile perché ha inserito Boateng dietro alle punte, facendo scalare sulla mediana Jack. Se quest’ultima é una scelta rispettabile, lo stesso non lo si può certo dire per l’azzardo di metter Prince dal primo minuto.

Il risultato é stato che, con ritmi iper sincopati, con zero movimento senza palla e non saltando mai il diretto avversario, il Diavolo ha avuto l’82% di possesso palla, creando in sostanza nulla. Probabilmente é un record. Sicuramente negli annali andrà che in 180 minuti, il Milan in campionato non é stato in grado di fare gol al Carpi.

Cosa può significare? Significa che questa squadra, può cambiare allenatore ogni domenica, ma non servirà a niente. Ha poca tecnica, scarso dinamismo e manca di personalità. Il disordine é in testa prima che in campo. E chi presiede finge di non capire, raccontandoci che la mission é il bel giuoco. La notte é lunga, portate pazienza.

Twitter: @fabryvilla84

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