La Cina non scherza, pronti 150 milioni come garanzia

Il sentore che si tratti di qualcosa di reale, significativo e concreto lo si ha dal fatto che nessun nome confermato sia ancora uscito, eccellente sintomo finanziario di trattativa in svolgimento con rispetto del patto di riservatezza. A differenza dell’abissale campagna pubblicitaria dell’abile Bee Taechaubol.

L’operazione, questa volta, è seria e sta proseguendo lontano dai riflettori, senza molti intoppi anche se, incredibilmente, l’edizione odierna del Corriere della Sera è riuscita a rivelarne alcuni dettagli fondamentali. La cordata cinese, scrivono i colleghi, per fornire maggiori sicurezze e garanzia al patron milanista avrebbe messo sul piatto ben 150 milioni di euro da considerarsi come semplice deposito. Il gruppo economico di Pechino, oltre alla mossa appena avanzata, avrebbe già terminato lo studio di tutti i conti del club meneghino, osservando con enorme accuratezza ogni contratto societario e sportivo.

 

L’ultimo passo resta dunque il convincimento di Silvio Berlusconi. Il proprietario rossonero non sarebbe ancora deciso a lasciare la sua creatura in un momento simile dopo 30 anni di trionfi. La prossima settimana, racconta il Corriere, sarà cruciale per il destino del club con il numero 1 di Casa Milan chiamato alla scelta finale: firmare l’esclusiva con la cordata asiatica oppure respingere l’avance.

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