Parole non ne servivano: i giocatori erano consapevoli di aver toccato il fondo a Bergamo e di essere stati portati in ritiro per evitare che una simile prestazione possa ripetersi. Però ieri le parole sono arrivate lo stesso e Galliani a Milanello ha usato toni molto duri verso la squadra. La delusione della società è fortissima e non si vuole più tollerare un approccio così molle e svagato alle partite.
Non esistono spiegazioni tecniche per il recente crollo dei risultati, o forse sì ma arrivano dopo i problemi caratteriali. Anche Mihajlovic si è rivolto alla rosa, sottolineando l’inaccettabile statistica che ha visto i rossoneri fare 1 punto su 15 nelle cinque gare al rientro dalla sosta – il dato peggiore dell’intera Serie A – e lo shock di aver già perso il Diavolo che fra gennaio e febbraio sembrava in costante crescita e quasi in zona Champions. Com’è possibile? La risposta non c’è e l’allenatore spera di ottenerla con la Juve a San Siro, appuntamento che forse chiuderà il ritiro o forse lo prolungherà. Sinisa è sotto osservazione, annuncia La Gazzetta dello Sport. Se il gruppo stacca la spina, il tecnico non sarà mai immune da responsabilità; se spesso non si battono le piccole significa che si fa fatica a costruire gioco; se si rischia di rimanere fuori dall’Europa per il terzo anno di fila, vuol dire che i miglioramenti dalla passato stagione non sono in linea rispetto ai 90 milioni spesi sul mercato.
In questo momento la panchina di Miha è sufficientemente salda: la dirigenza ha deciso di finire così la stagione per evitare di bruciare Brocchi e preparare al meglio la decisiva finale di Coppa Italia. I bianconeri di Allegri assomigliano all’avversario ideale: se il Milan perderà niente da dire, se pareggerà oppure otterranno il successo solo applausi. Il problema sarebbe fare una figuraccia, quindi subire tanti gol: allora l’esonero sarebbe probabile, però meglio non pensarci.