Da Mihajlovic a Brocchi, rischio crollo

Una stagione complicata, una stagione che nelle ultime settimana stava prendendo una piega molto simile a quelle delle ultime due, ma che comunque aveva ancora un senso, con un possibile sesto posto, e conseguente qualificazione in Europa League, da mantenere e una finale di Coppa Italia da giocarsi. L’esonero di Sinisa Mihajlovic e l’arrivo di Cristian Brocchi, oltre a tutto quello che si è ampiamente detto, può avere i suoi risvolti negativi soprattutto all’interno del gruppo, per via di quegli equilibri che, nel bene o nel male, si erano raggiunti e rischiano di saltare definitivamente e per un contraccolpo psicologico che, a sei giornate dalla fine, sembra proprio impossibile che non si subisca.

Una scelta sbagliata, una scelta azzardata che non ha tenuto conto di alcuni aspetti fondamentali. Il gruppo, quasi all’unisono, era con Sinisa Mihajlovic e lo ha dimostrato più volte, per ultimo sabato sera quando contro la Juventus ha sfoderato una prestazione d’orgoglio di risposta alla strigliata del gruppo. Ora, come potrà reagire una squadra già di per sé mediocre alla cacciata del suo condottiero? Il rischio concreto è quello di un crollo verticale dopo una mazzata che forse non meritava e può portare conseguenze che vanno ben al di là della poca forza o personalità. Uno schock del genere può tranquillamente portare ad un rilassamento, in senso negativo, che rischia di sfaldare definitivamente il gruppo e mettere a repentaglio i due obiettivi di fine stagione.

Di certo il colpevole di questa situazione non può essere Cristian Brocchi, a cui comunque auguriamo ogni bene possibile, sperando possa davvero fare bene sulla panchina rossonera, ma il rischio di un crollo pare davvero essere dietro l’angolo. Dove potranno trovare le motivazioni giuste dei calciatori che si erano schierati apertamente al fianco del proprio Mister? Il Presidente Silvio Berlusconi non ha considerato questo come elemento fondamentale, questo possibile crollo che potrebbe caratterizzare un finale di stagione importante. Il rischio di restare per il terzo anno consecutivo senza Europa c’è ed è concreto ed ora il baratro può essere davvero profondissimo.

Impostazioni privacy