Parola d’ordine: il gioco

“Viuleeenzaaa”, urlava Diego Abatantuono nelle vesti del più celebre Ras della Fossa mentre spiegava la parola d’ordine ai fratelli rossoneri prima di un derby. 34 anni dopo la celebre pellicola firmata Carlo Vanzina siamo ancora qua, fra parole d’ordine e filosofie berlusconiane imposte dall’alto e raccolte dalle sapienti mani del nuovo allenatore del Milan: Cristian Brocchi.

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“Ho sempre chiesto alle mie squadre di attaccare. E’ normale che è un percorso, non arriva tutto subito. Sto provando a far capire ai ragazzi dove vorrei in partita. Voglio che la gara della domenica la si viva in prima persona, aggredendo gli avversari e avendo in mano le redini del gioco. Non sarà semplice, ma sarà un compito stimolante”. Si è presentato così il nuovo allenatore rossonero a stampa, tifosi e presidenza. Che evidentemente lo conosceva bene, come dimostra una news apparsa sul sito del Milan oramai un anno fa. Era il 21 aprile 2015 e la Primavera guidata da Brocchi aveva appena giocato – e vinto – sotto gli occhi di uno spettatore speciale: “Il presidente Berlusconi ha seguito personalmente, in diretta tv la Finale Primavera del Torneo internazionale di Dubai fra Milan e Real Madrid”, scriveva una news celebrativa per la vittoria dei giovani rossoneri.

Non sappiamo se l’amore fra Berlusconi a Brocchi sia scoppiato in quell’occasione, ma sicuramente qualcosa scoccò. Fino a lunedì sera, quando l’atteggiamento mostrato in campo dalla squadra contro la Juventus ha convinto il presidente rossonero al cambio della guida tecnica. Ma ora basta proclami, via le telecamere e sotto col lavoro, caro mister. Con una sola certezza: al centro del progetto, ora, tornerà il gioco. Il caro, vecchio e amato gioco rossonero che tanto piace e Silvio Berlusconi.

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