Romagnoli: “Sì, assomiglio a Nesta. Vorremmo proseguire con Mihajlovic”

romagnoli eder derby (spaziomilan)Pagato 25 milioni. Pagato bene. Alessio Romagnoli ha fatto discutere per l’alto, magari eccessivo prezzo d’acquisto, ma in poco tempo si è fatto apprezzare – e molto – solo per le grandi giocate difensive. Titolare inamovibile del Milan, rendimento pregevole e costante. E sponsor per la conferma di Mihajlovic, ringraziato nell’intervista esclusiva rilasciata al Corriere della Sera.

Bilancio personale: “Sono un tipo tranquillo e freddo, sono stati bravi al Milan a farmi sentire a casa. La mia stagione è positiva ma devo migliorare ancora“.

Sul ritiro: “È la prima volta che mi capita. Non è una scelta punitiva, ma è una settimana da passare assieme per stare uniti, guardarci in faccia e prepararci al meglio alla partita con la Juve. La partita di Bergamo? L’atteggiamento è stato giusto, siamo andati subito in vantaggio, poi abbiamo preso gol al 45’ e c’è stato un calo“.

Problema di personalità? “No: se il Milan ci ha scelto vuol dire che in noi ha visto anche la personalità per giocare a San Siro. Ma è vero che abbiamo sbagliato tanto, soprattutto mancato in concentrazione con le piccole squadre. I pochi punti dopo le soste? Non saprei, tornati dalla Nazionale può essere che si molli inconsciamente, ma ormai sono partite andate. Ora ne mancano sette e dobbiamo giocarle come sette finali. L’obiettivo c’è eccome ed è l’Europa: la Champions è distante, ma vogliamo l’accesso diretto all’Europa League, quindi il 4° posto”.

Sulla coraggiosa scelta del numero di maglia (il 13, quello di Nesta): “Ma non ci sono più numeri liberi qua! (ride, ndr) Mi piaceva il 6 ma è quello del grande capitano, poi il 3 ed è di un altro capitano. Scherzo… Nesta è Nesta, da sempre la mia fonte d’ispirazione, il 13 era il numero perfetto. Se ci assomigliamo? Direi di sì. Dopo Nesta sono stato il difensore più pagato dal Milan? Non mi è pesato, magari per qualcun altro, io non c’ho pensato molto. Ho voluto solo dimostrare di meritare quei soldi”.

Su Mihajlovic: “È sempre lui, uno che dice le cose in faccia e non fa distinzioni tra giocatori grandi e piccoli. Io lo devo ringraziare: mi ha fatto giocare con la Samp e mi ha voluto qui. Se voglio che rimanga? Sono scelte che spettano alla società, posso solo dire che siamo contenti di lavorare con lui e ci piacerebbe continuare“.

Sulla Coppa Italia: “Sarebbe il mio primo trofeo, lo voglio. Lo persi con la Roma contro la Lazio, ero in panchina ma mi segnò“.

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