SM RELIVE/ Brocchi: “Non cambio modulo. Io criticato? In A solo Allegri non lo è. Sul presidente…”

Dopo la bufera scaturita dall’Assemblea degli azionisti torna a parlare in conferenza stampa Cristian Brocchi, alla vigilia di una partita fondamentale per le ambizioni europee dei rossoneri.

LA CONFERENZA IN PILLOLE

Infine un augurio ad Antonelli: “Ci tengo a complimentarmi con Luca per la nascita della figlia. Anche se il merito è più della mamma“.

Sulle pressioni: “Ci sto facendo l’abitudine. Ma penso solo al campo. Voglio imporre le mie idee e il mio gioco. Ho passato tante difficoltà superiori rispetto a questa e ne sono sempre uscito. Non so se il mio credo un giorno mi porterà a vincere la Champions League ma continuerò a lavorare sempre secondo il mio progetto

Ancora su Honda: “Può giocare sia trequartista, sia sulle ali. Prima si diceva che il ruolo naturale era il trequartista che ricopre tuttora nel Giappone, adesso se lo schiero in quella posizione magari mi criticano“.

Sulle voci di una probabile cessione della società: “Dobbiamo pensare al campo. Le voci che non ci competono non devono infastidirci“.

Se il Milan può coltivare questa idea di calcio: “Perchè no? Lo fanno Sassuolo ed Empoli senza particolari top player. Dobbiamo credere nei giocatori e i noi stessi, poi arriveranno i risultati”.

Sul ballottaggio Zapata-Alex:Con il Verona ha sbagliato il colombiano ma non è un problema di singolo ma di mentalità. Hanno caratteristiche molto simili, entrambi amano giocare con la difesa alta“.

Su Simeone e il suo lavoro all’Atletico: “Credo che il suo percorso sia qualcosa di grandioso. La sua idea di calcio sta appassionando tutti. Ha avuto la bravura di perseverare e di imporre la sue idee alla squadra. L’importante è continuare con le proprio idee. Prima si apprezzava il calcio di Guardiola, adesso quello di Simeone. Sono due cose diverse ma allo stesso tempo giuste“.

Sul suo lavoro: “Ogni allenatore è diverso e ogni squadra deve rappresentare in tutto il suo coach. Non c’è un libro uguale per tutti che spiega il calcio, altrimenti basterebbe studiarlo a memoria“.

Sui tifosi: “Dobbiamo farli ricredere attraverso il gioco e l’atteggiamento. San Siro è lo specchio di come gioca la squadra. Questo dobbiamo accettarlo perchè è giusto”.

Sul presidente: “Pretende un Milan vincente, sicuramente diverso da quello degli ultimi tempi. Non si può criticarlo per il suo amore per il Milan che è grande quanto il tifoso più sfegatato che va in curva.

Sulla rabona di Bacca: “Parto dal presupposto che 15 gol non sono pochi. Non posso criticarlo perchè so che è un gesto naturale ma se l’avesse passata in mezzo avremo fatto gol e molto probabilmente anche vinto“.

Sull’Europa League: “Se non ci qualifichiamo è un fallimento. Per questo dobbiamo impegnarci affinchè tutto ciò non avvenga“.

Su Donnarumma: “Lascio i meriti a chi lo ha scoperto e poi lanciato. Io mi sono preso delle bordate per averlo lanciato al Viareggio dove peraltro commise alcuni errori. Ma bisogna permettere ad un giovane di sbagliare, ti aiuta a crescere. Magni sta facendo un grande lavoro con lui

Su Balotelli: “Si sta allenando bene. Non deve pensare al futuro, deve cercare di sbloccarsi e di fare bene nell’immediato“.

Su Honda: “La sua prestazione intelligente e proficua non mi ha sbalordito perchè so che è un professionista esemplare. Sono rimasto sorpreso da chi sosteneva all’inizio che non lo avrei considerato“.

Sul derby Primavera: “Ho visto la partita. Mi sono divertito, abbiamo giocato bene“.

Sulla sua situazione: “Non mi sono pentito di aver accettato questo incarico. E poi se vieni chiamato da un capo come fai a dire di no? In questo momento solo Allegri non è criticato, gli altri sono tutti in bilico. Spero di continuare a portare qui le mie idee anche l’anno prossimo“.

Sulle difficoltà: “All’inizio è normale. Penso a Sacchi e Capello. Anche Sarri ci ha impiegato due mesi prima che il Napoli giocasse bene. Sto studiando calcio da 5 mesi. I miei modelli sono il Bayern Monaco e il Barcellona. In Italia il Napoli, il Sassuolo e l’Empoli. Voglio una squadra che giochi a calcio e che non si affidi solo alle ripartenze. E’ la mia idea e non mi ritengo un presuntuoso a volerla attuare“.

Sul modulo: “Non voglio cambiarlo. Non bisogna sempre pensare in funzione del modulo. Bisogna trovare l’equilibrio, se andiamo in inferiorità numerica non è colpa del modulo ma dei singoli. L’importante è che io riesca a trasmettere i concetti base ai miei giocatori. Ci sono riuscito con la Primavera, non vedo perchè non dovrei riuscirci anche con giocatori più affermati“.

Sulla sconfitta di Verona: “E’ mancato il gruppo. Quando si va in difficolta ci si deve ricompattare tutti per uscirne. Questa è la chiave tattica che ha permesso al Verona di sovrastarci“.

Sul match di domani: “Vorrei solo che la squadra mettesse in campo tutta la grinta e la voglia di rivalsa che sto vedendo in allenamento. Credo che siamo andati in difficoltà perchè ci siamo disuniti e quando una squadra va in bambola cerca di affidarsi al singolo. Questo ci ha penalizzati“.

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