Colpisce nuovamente la Fatal Verona. E’ strano parlarne ancora nel aprile 2016 ma di questo si tratta. La debacle del Bentegodi trova poche scusanti: il posto europeo da blindare dagli assalti del Sassuolo e lo spessore tutt’altro che elevatissimo dell’avversario rendevano la sfida possibile, quanto meno abbordabile. Nonostante le premesse favorevoli, il risultato finale riecheggia come una delle più grandi sorprese negative in un campionato negativo, con la vittoriosa rimonta culminata all’ultimo secondo per la compagine ultima in classifica. L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport non risparmia nessuno, neanche il capocannoniere della squadra, Carlos Bacca.
C’era una volta, spiega la Rosea, un goleador feroce ed affamato, capace di realizzare 10 marcature su 13 calciando al primo tentativo. Ora, il colombiano si attorciglia per la seconda volta in una settimana in una bella ma quanto inefficace rabona, sintomo del declino delle prestazioni. Il suo dirimpettaio gialloblu nonché ex, Giampaolo Pazzini, interpellato sull’argomento furbescamente dribbla i colleghi – “è un colpo che fa spesso, lo sente suo” – ma, in realtà, è conscio di come l’ex Siviglia abbia buttato al vento una grande occasione per un leziosismo di troppo: “Se il Milan avesse fatto il 2-0 avremmo parlato di un’altra partita”.
Il raddoppio, già, quell’occasione mancata che ultimamente si sta aggiungendo sempre più alla collezione di Carlos: i numeri degli ultimi mesi sono impietosi.
Nel mese di marzo, il nazionale cafeteros ha siglato una sola marcatura, giocando tutti i minuti disponibili. Il mese successivo, se possibile, è riuscito anche a fare peggio con minutaggio incrementato: nelle 5 sfide (Atalanta, Juventus, Sampdoria, Carpi, Hellas) è arrivata solo una marcatura che, osservando un quadro più ampio, chiude un triste cerchio di due gol in due mesi. La corsa europea della società di Via Aldo Rossi passa dai piedi di Bacca, nella speranza che nelle ultime giornate ristabilisca il feeling perduto.