Milan ai cinesi, per i nomi è questione di giorni. Ma oggi Fininvest…

Fino a metà giugno, scadenza dell’esclusiva, Berlusconi può decidere di vendere o meno la maggioranza ai cinesi, magari aprire e poi richiudere la porta. E anche l’operazione andasse avanti i tempi sarebbero lunghi e magari difficili. Le parole di ieri hanno aggiunto un nuovo capitolo alla vicenda, non così chiaro visti i precedenti ma molto importanti se i concetti espressi corrispondono alle sue vere intenzioni.

In ogni caso l’affare resta in piedi ma anche in bilico, così come la conferma di Brocchi che dipenderà dagli sviluppi societari perché la cordata di investitori sempre meno top secret vorrebbe essere immediatamente operativa e coinvolta. Oggi è in programma il CdA ordinario di Fininvest: all’attenzione il bilancio 2015. Difficile che si possa discutere di Milan, spiega La Gazzetta dello Sport: la vendita del club dipende da Silvio che nemmeno partecipa al consiglio. Il presidente sta ancora aspettando di avere sottomano la lista con le indicazioni esatte riguardanti la composizione del gruppo interessato. Ufficialmente i profili in questione sono ancora sconosciuti, ma c’è la speranza di togliere il mistero durante la prossima settimana.

BerlusconiI cinesi sono seri, vogliono che sia il regista degli acquisti. Io ho deciso di vendere, ma prima di uscire di scena pretendo di sapere quanto verrà speso ogni anno, e non quanto propongono a Fininvest in sede d’acquisto, per riportare il Milan in alto“. Lo ha detto Berlusconi e se la pensa così la strada appare in discesa, il problema è inquadrare esattamente la volontà del Cavaliere. Spesso imprevedibile o bugiarda a livello mediatico.

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