Silvio: “Ecco perché e a chi vendo”. Ma non alle condizioni dei cinesi

Una rivelazione shock, destinata a segnare in maniera profonda l’affare con i cinesi ormai a uno snodo decisivo: “Ho preteso l’obbligo di restare presidente per almeno 3 anni, ma loro mi vorrebbero cacciare…“. Firmato Berlusconi, presente ieri all’Edilnord. Quindi l’operazione che porterebbe alla cessione della maggioranza della società non è certo in discesa, se queste sono alcune premesse. Silvio è carico di amarezza, il giocattolo-Milan dopo la Coppa Italia sa ancora entusiasmarlo, e deluso per non aver conquistato l’ennesimo Trofeo della sua storia nonostante una prestazione finalmente di livello.

Epilogo negativo, anche se l’Olimpico ha dimostrato – scrive Tuttosport – che mettere l’ex Primavera in panchina non è stato poi così sbagliato. Ma la conferma del mister non dipende solo dalla sua volontà: “Vediamo come procede la vendita del club. Io ero convinto di aver fatto bene a sceglierlo e che avesse bisogno di tempo, a Roma mi ha dato una buona risposta e abbiamo giocato bene. Cristian è una persona seria e capace“. Insomma il Cavaliere ha motivi di sorridere, a parte la sconfitta che spesso è l’unica cosa che conta. Come nel caso specifico. Adesso inizia una nuova fase, perché la stagione è conclusa e l’operazione made in China prosegue. Berlusconi vuole passare il testimone, sembra evidente: “Lo faccio per riportare il Diavolo in alto e costruirlo più grande. Cerco qualcuno con tante ambizioni, voglia e fondi necessari“.

galatiotoIl nodo si chiama governance, visto che i cinesi – capeggiati dall’advisor Sal Galatioto – preferirebbero mettere alla porta una personaggio così ingombrante. Ma per nulla disposto ad arrendersi. Anzi: si sente ancora al centro della vita politica italiana e non può certo permettersi di perdere alla leggera la straordinaria visibilità che gli darebbe il Milan. La questione è aperta, ma scricchiola.

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